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la capanna dello zio tom
un’ispirazione vaga, indistinta, di diventare una specie di emancipatore, — di lavar la mia patria da questa macchia. Tutti i giovani, suppongo io, vanno soggetti a questi accessi febbrili, almeno una volta; — ma....
— «Perchè nol faceste? — disse miss Ofelia. — Bisognava dar di piglio risolutamente all’aratro, e non guardarsi alle spalle.»
— «Tutto mi andava a rovescio; ed io, come Salomone, presi in uggia la vita. Credo che, tanto in lui, quanto in me, ciò fosse effetto di sapienza. Ma, ad ogni modo, invece di farmi attore, rigeneratore della società, divenni una specie di legno galleggiante, che ubbidisce all’impulso della corrente. Alfredo mi rampogna sempre; ed egli è migliore di me, lo confesso, perchè realmente qualche cosa fa. La sua vita è l’espressione logica delle sue opinioni; la mia è un dispregevole non sequitur.»
— «Mio caro cugino, potete voi esser pago di questo vivere ozioso?»
— «Pago? Non vi dicea forse che lo detesto?.... Ma per ritornare al nostro discorso, al punto della liberazione, questi pensieri intorno alla schiavitù non mi erano esclusivi. Conobbi molti, che nel loro cuore pensano come io perfettamente. La terra ne geme; è un flagello tanto per gli schiavi, quanto per i padroni, doloroso per tutti questo spettacolo di una gran parte de’ nostri simili, viziosi, imprevidenti, abbrutiti, infelici. Il capitalista e il nobile inglese non possono sentire ciò che sentiamo noi; essi non usano punto colle classi che degradano. I negri crescono nelle nostre case; si fanno compagni de’ nostri figli, de’ quali formano lo spirito assai prima di noi, avvegnacchè essi appartengono ad una razza colla quale i fanciulli si affanno volentieri; e quando Eva non avesse delle qualità molto distinte, ella sarebbe tosto perduta. Tanto dunque sarebbe lasciar che il vaiuolo prendesse i nostri schiavi, confidando che i nostri figli ne andassero esenti, quanto il lasciarli senza istruzione, colla lusinga che i nostri ragazzi non ne avessero a subire la contagiosa influenza. Ciò nulla meno le nostre leggi disdicono assolutamente che venga organizzato per gli schiavi un general sistema di educazione; e ciò è bene, dappoichè una sola generazione di costoro cresciuta a civiltà basterebbe per far crollare il faticoso edificio del lor servaggio; emanciperebbonsi da sè, dove noi tardassimo a farli liberi.»
— «E qual sarà dunque, al parer vostro, la fine di tutto ciò?» dimandò miss Ofelia.
— «Io nol so; ma quello che certo si è, che oggi le plebi si travagliano in cerca del meglio in ogni nazione, e che tosto o tardi un dies iræ verrà a consolarli del loro lungo patire. I sintomi di questa agitazione si veggono in Europa, in Inghilterra, in Francia, come nel nostro paese. Mia madre soleva dirmi, che noi ci avviciniamo ad un’epoca millenare, in cui il regno di Cristo incomincierebbe, e gli uomini sarebbero