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la capanna dello zio tom


consuonava al suo modo di sentire. Quindi il primo divenne un democratico rabbioso, prepotente; il secondo, un despota intollerante. Se amendue avessero avuto le loro piantagioni in Luigiana, sarebbero stati eguali come due palle fuse nella stessa forma.»

— «Mostrate ben poco rispetto verso i vostri maggiori!» disse miss Ofelia.

— «Non credo mancar loro di rispetto — riprese Saint-Clare; — tuttochè l’essere riverente non sia, come saprete, la mia virtù principale. Ma torniamo al mio racconto.»

«Mio padre, morendo, lasciò ogni suo avere ai due suoi figli, perchè se lo dividessero di buon accordo. Nessun uomo al mondo fu più nobile, più generoso d’Alfredo verso i suoi eguali; e noi procedemmo perfettamente unanimi nello scompartirci il retaggio paterno. Ci accordammo di coltivare insieme la stessa piantagione; ed Alfredo, che avea attitudine ed energia il doppio di me, divenne un piantatore entusiasta e riuscì a maraviglia nella sua impresa.

«Ma due anni di prova mi persuasero che io non era uomo di poterlo coadiuvare. Dovea governare settecento schiavi che io non conosceva, e verso i quali non sentiva interesse personale; farli dormire, mangiare, lavorare con precisione militare; condurli come gregge — fissar loro l’orario del riposo e del passatempo; dovea ricorrere agli ispettori, agli aguzzini, e adottar sempre, per ultimo argomento, la frusta: — tutto ciò mi riuscia insopportabile; e mi sentìa quasi atterrito quando pensava alla stima che facea mia madre di ogni creatura umana, per quanto fosse meschina!

«Non mi si parli dei godimenti che possono aver li schiavi. Abborro i discorsi di alcuni odierni filosofi del Nord, i quali nel loro zelo vorrebbero giustificarci. Conosco abbastanza queste cose. Come mai può esser lieto un uomo, costretto a lavorare da mane a sera sotto l’occhio d’un padrone, il quale non ha altro limite al suo potere che quello del suo volere; costretto, ripeto, a coltivare lo stesso terreno arido, monotono; senza altra riconoscenza che un paio di brache e un paio di scarpe all’anno; nutrito quanto basta per aver forza di lavorare, ricoverato appena dalle intemperie? Chiunque crede possa un uomo viver contento di questo stato, vorrei venisse subito messo a prova. Comprerei io quel cane e vorrei farlo lavorar di proposito!»

— «Supposi sempre — disse miss Ofelia, — che voi e i vostri pari non solo approvassero queste cose, ma ben anche le credessero giuste — secondo la scrittura.»

— «Bazzecole! non siamo ancora a questo punto. Alfredo, che è un despota determinato, non crede doversi attenere a questo sistema di difesa; no, invoca, a viso aperto, quell’antico e rispettabil principio, il diritto del