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la capanna dello zio tom


di pomata, un paio di scarpe sdrucite, un brano di flanella ove erano avvolte varie cipolle, molti tovaglioli damascati, alcuni stracci da cucina, diversi aghi per far lavori a maglie, e infine non pochi brani di giornali che lasciavano sfuggire per molte stracciature erbe odorose.

— «Ove allegate voi le noci moscate?» chiese miss Ofelia coll’accento d’una donna che chiede a Dio che le voglia conceder pazienza.

— «Quasi dappertutto, miss: ne troverete in cotesta tazza screpolata, ne troverete in quell’armadio.»

— «Ma e qui ve ne sono pure.»

— «Oh! certo: ve le ho messe stamane: amo aver subito a mano tutto ciò che mi fa mestieri.»

— «Orsù, Giacomo, a che badi? Attendi a’ fatti tuoi. a E frattanto Dina, per dare maggior efficacia alle sue parole, regalò Giacomo d’una buona mestolata.»

— «Che sudicieria è questa?» chiese miss Ofelia, mostrando un vasetto pieno di pomata.

— «È l’unguento pe’ miei capelli: lo misi costì per averlo subito alle mani.»

— «E vi servite per ciò di tazze di porcellana dorate?»

— «Santo Dio! io era così strozzata dal lavoro!..... ma non passerà il giorno ch’io non le vuoti e le ripulisca.»

— «E qui altre due salviette damascate?»

— «Le ho messe costì per farle lavare un dì o l’altro.»

— «Come? non avete ove riporre la biancheria sporca?»

— «Saint-Clare ha comperato a quest’uopo quella cassa; ma sì dura fatica ad aprirla, poichè intrido sovr’essa i biscotti, e inoltre è sempre ingombra di varii oggetti.»

— «E non avete la madia pei biscotti?»

— «Santo Dio! è sempre sempre sopraccarica di stoviglie e di altre cose, ch’io non posso valermene mai per intridere.»

— «Potreste bene lavare le stoviglie, e collocarle al loro luogo.»

— «Lavar le stoviglie io? — gridò Dina, che, stizzita, cominciava a smettere il suo contegno rispettoso. — Se n’intendono così dunque le dame di queste bisogno? S’io dovessi sciupare il mio tempo a lavare stoviglie e collocarle nella rastrelliera, come si appresterebbe il pranzo? Miss Maria non mi ha mai detto simili parole.»

— «Benissimo! Perchè si trovano qui queste cipolle?»

— «Non me ne ricordo più: forse io le aveva poste da parte per uno stufato. Mi uscì di mente che fossero involte in quel brano di flanella.»

Miss Ofelia trasse fuori del cassetto gl’involtini delle robe.

— «Pregherei miss — disse tosto la cuciniera alquanto aspramente —