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la capanna dello zio tom


— «Animo! — egli gridò. — Presto, un salto, o siete perduti.» Tutti l’un dopo l’altro si lanciarono oltre il burrone. Alcuni frantumi di rocche staccate formavano una specie di riparo, che li toglieva alla vista di coloro che stavano al basso.

— «Bene! eccoci tutti riuniti — disse Finea, volgendo uno sguardo dalla cima di quelle rupe agli assalitori, i quali confusamente s’adoperavano a salire fra i macigni. — Ci assalgano ora, se basta loro la vista! Sarà d’uopo che passino ad uno ad uno fra le due rupi a tiro delle nostre pistole. Non è egli vero?»

— «Lo veggo bene — disse Giorgio. — Ed ora, siccome la faccenda non riguarda che noi, lasciate che ne corriamo tutto il pericolo, e che combattiamo noi soli.»

— «Fa pure, Giorgio — disse Finea mostrando alcune foglie d’un vicino arbusto. — Ma potrò avere almeno il piacere di osservare, credo. Oh! guardate! I nostri nemici sono stretti a consiglio, e alzano la testa come galline che stiano per volare sul posatoio. Non sarebbe opportuno di volger loro una parola d’avviso prima che salgano, per significare loro cortesemente che, ove tentino di ascendere, saranno accolti a colpi di pistola?»

Il gruppo degli assalitori, facili ora ad esser riconosciuti al chiarore del mattino, si componeva delle nostre antiche conoscenze, cioè di Tom Loker e Marks con due contabili, e d’un rinforzo di alcuni vagabondi, che guadagnati poco innanzi nell’osteria mercè d’una copiosa distribuzione d’acquavite, aveano consentito di buon grado a darla caccia ai fuggitivi.

— «Che ne dici, Tom? — disse uno di que’ satelliti. — Mi paiono incappati nella rete.»

— «Sì, li vidi ascendere su quelle rupi, ed ecco un sentiero, rispose Tom Loker. Orsù, voglio ormarli. Certo che non vorranno fare un capitombolo da quelle cime per isfuggirci; e in pochi istanti li faremo uscire dal covo.»

— «Ma se dall’alto dei loro ripari ci facessero fuoco addosso? — chiese Marks. — Il giuoco non m’andrebbe guari a versi.»

— «Uh! disse Loker ghignando. — Tu non pensi mai che a salvare la pelle. Non c’è pericolo di sorta. I negri han tutti un cuor di coniglio.»

— «Non veggo perchè io non debba pensare a salvar la pelle: corbezzoli! non ne ho che una: e i negri talvolta menano le mani come demonii.»

In questo istante Giorgio si mostrò sulla cima della rupe, e ad alta voce gridò:

— «Signori, chi siete, e che desiderate?»