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la capanna dello zio tom
distanza. I fuggenti odono alzarsi alle spalle un urlo di gioia feroce. Elisa sentì mancarsi le forze, e si strinse al seno il figliuoletto. La vecchia, singhiozzando, mormorava una preghiera. Giorgio e Gim afferrano le pistole con impeto disperato.
I nemici più e più s’avvicinavano. Ma la carrozza, deviata con subito giro, condusse i fuggitivi presso ad una catena di rupi scoscese che come una mole smisurata ed informe sorgevano in mezzo alla pianura. Quell’ammasso isolato di rocche sorgeva aero e compatto nel cielo rischiarato dagli albori del mattino, e parea promettere un nascondiglio e un asilo. Finea era assai pratico di quel luogo, poichè un tempo l’avea esplorato cacciando; ed avea ora spinto innanzi i cavalli a tutto corso per raggiungerlo.
— «Ci siamo — disse egli, arrestando i cavalli e lanciandosi a terra d’un salto. — Or via, scendete subito, e venite con me su quelle rupi. Michele, attacca prontamente il tuo cavallo alla vettura, e vattene ad Amariah, e digli che accorra co’ figli per dire quattro parole a questi furfanti.»
In un batter d’occhi tutti aveano sgombrata la carrozza.
— «Ottimamente — disse Finea, togliendosi in braccio il piccolo Enrico. — Ciascuno di noi si prenda pensiero d’una donna, e affrettate il passo se vi è cara la vostra libertà.»
Non era certo mestieri di esortazioni. In meno che nol diciamo, tutti i fuggitivi, oltrepassata una siepe, s’avviarono a gran fretta verso la rupe. Michele, sceso di sella, attaccava il cavallo alla vettura, e s’allontanava rapidamente.
— «Avanti! — gridò Finea tostochè furono appiè della rupe, e poterono discernere al misto chiarore delle stelle e dell’alba le tracce d’un dirupato sentiero che saliva alla cima. — Qui fui alla caccia più volte, e conosco il terreno a palmo a palmo. Avanti!»
Finea andava innanzi a tutti, rampicandosi su quei dirupi come una capra, e tenendo tra le braccia il fanciullo. Gim gli venia dopo, portando sulle spalle la sua vecchia madre, che tremava di paura. Giorgio ed Elisa venivano gli ultimi. Gli uomini a cavallo vennero presso alla siepe, mandando grida e bestemmie, scesero a terra preparandosi ad inseguire i fuggenti. I quali, dopo alcuni istanti di faticoso cammino, erano riusciti sovra uno spianato, e s’avviavano un dinanzi e l’altro dopo per un augusto sentiero. Quand’ecco trovano interrotta la via da un burrone e da una profonda fenditura, larga intorno di quattro piedi. Di là da questa eravi un masso perpendicolare, simile a un muro di castello, e sorgeva isolato, formando un precipizio di circa trenta piedi. Finea varcò di leggieri i burrone, e depose il fanciullo sopra una piattaforma di musco ricciuto e biancastro che ricopriva la sommità della rupe.