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la capanna dello zio tom


— «Ne ho portate alcune — ella disse traendosi di saccoccia un cartoccio.... — I fanciulli, ben lo sai, mangerebbero da mattina a sera.»

— «Oh! grazie, siete troppo cortese.»

— «Vieni, Rut, mettiti a tavola con noi» disse Rachele.

— «Non posso assolutamente. Io ho lasciato John a casa col fanciullo, e i biscotti nel forno. S’io mi trattengo qui, benchè per pochi minuti, John lascierà bruciare i biscotti e darà al bimbo tutto lo zucchero che gli verrà tra mano. Ecco il vezzo ch’egli ha — disse la piccola quacchera ridendo. — Addio dunque, Elisa; addio Giorgio, Iddio vi conceda un viaggio felice!»

E con passo leggiero ella uscì rapidamente dalla stanza.

Pochi istanti dopo la cena, una grande carrozza coperta si fermò alla porta. Il cielo scintillava di stelle. Finea scese prestamente a terra per ordinare convenevolmente i viaggiatori. Giorgio si fece alla porta tenendo per mano da un lato il fanciullo, e la moglie dall’altro. Il suo passo era sicuro, il volto tranquillo e risoluto. Rachele e Simeone gli tenean dietro.

— «Uscite per un momento — disse Finea a coloro che stavano entro alla carrozza; — permettete ch’io acconci il fondo per le donne e pel fanciullo.»

— «Ecco due pelli di bufalo — disse Rachele. — Fa che seggano comodamente quanto è possibile. È dura cosa viaggiare tutta la notte.»

Gim scese il primo, e fece discendere con precauzione la vecchia sua madre, che appigliandosegli al braccio guardava intorno paurosamente, come se le fossero alle spalle i suoi persecutori.

— «Gim, le nostre pistole stanno a dovere?» chiese Giorgio con voce sommossa, ma ferma.

— «Sì, in fede mia» rispose Gim.

— «E sai tu qual uso s’ha a farne, ove quelli ci raggiungano?»

— «Lo so troppo bene — rispose Gim mostrando il largo suo petto, e respirando profondamente. — Pensi tu ch’io voglia che si riprendano mia madre?»

Durante questo breve colloquio Elisa prese commiato dalla sua buona amica Rachele, fu fatta entrare in carrozza da Simeone, e rincantucciandosi in fondo col figliuoletto si assise sulle pelli di bufalo. La vecchia donna le si collocò a canto. Giorgio e Gim si sedettero davanti a loro, e Finea montò sulla cassetta.

— «Addio, amici miei!» disse Simeone al di fuori.

— «Iddio vi benedica!» risposero tutti da entro.

La carrozza cominciò a correre trabalzando sul terreno indurito dal ghiaccio. I viaggiatori non facevano parola, che l’asprezza della via e il fragore delle ruote impediva ogni conversazione. Si andava innanzi rapi-