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la capanna dello zio tom


— «Io parlo delle mie idee intorno alla società. Il testo era questo: — Egli fece ogni cosa bella nella sua stagione. — Provò che tutte le distinzioni sociali vengono da Dio: che tutto era ordinato in tal guisa, che vi doveano essere necessariamente classi superiori e classi inferiori, uomini nati per comandare ed uomini nati per servire. Confutò vittoriosamente tutte le ridicole calunnie che si spacciano contro alla schiavitù: provò chiaramente, che la Bibbia sta dal nostro lato e avvalora tutte le nostre istituzioni. Mi duole che non l’abbiate udito.»

— «Oh! io non ne ho bisogno. Io posso leggere le stesse cose nel Picayune quando voglio, e frattanto fumare un sigaro; il che ben sapete, non potrei fare in chiesa.»

— «Che? — disse Ofelia — avete forse opinioni contrarie?»

— «Io? Ben lo sapete, sono così abbandonato dalla grazia, che l’aspetto religioso che vuol darsi a siffatti soggetti non mi edifica punto. Se io avessi a dir qualche cosa intorno alla schiavitù, io direi a parole tonde: Noi l’abbiamo, ne profittiamo, e vogliamo mantenerla, poichè così vuole la nostra convenienza e il nostro interesse. Il problema sarebbe sciolto con due parole, che sono infine il compendio di tante ciarle divote che si fanno su questo soggetto, e che non illudono ormai più nessuno.»

— «Che irriverenza! — disse Maria: — non si può proprio reggere ad udirvi.»

— «Non si può reggere? Non dico che la pura verità. Perchè questi vostri predicatori non fanno anche qualche passo più innanzi? Tutte le cose son belle alla lor stagione: perchè non giustificano altresì parecchi usi frequentissimi tra noi giovani, e non dimostrano, mercè di questo testo, ch’ella è ottima cosa il bere a suo tempo qualche bicchiere di più, il passar le notti al giuoco, il darsi a varie altre distrazioni ugualmente providenziali? Sarebbe caro a sentire, che tutte queste cose sono sante e buone.»

— «Insomma — chiese miss Ofelia — credete voi che la schiavitù sia cosa ingiusta?»

— «Quei della Nuova-Inghilterra — rispose gaiamente Saint-Clare — hanno una logica tremenda. S’io rispondessi alla vostra domanda, mi assalireste immediatamente con un’altra mezza dozzina di domande, ognuna delle quali mi porrebbe in maggior impiccio che la precedente. Io somiglio molto a coloro che si dilettano a scagliar pietre contro alle case di vetro dei loro vicini; ma non vogliono già fabbricarsene alcuna, temendo che si faccia loro lo stesso giuoco.»

— «Ecco il suo solito metodo di parlare — disse Maria. — Non ne trarrete mai alcun costrutto. Si schermisce sempre con siffatti raggiri; e tiene, credo io, questo costume perch’egli non ha religione.»