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la capanna dello zio tom
— «Mi sarò dunque ingannato. Intanto vi ringrazio del rimprovero che mi movete.»
— «Voi cercate ogni mezzo per farmi diventare di mal umore.»
— «Tolga il cielo! — Orsù, cara mia, la giornata è calda oltremodo, ed io ho avuto con Adolfo una disputa che mi ha stracco eccessivamente; siate dunque amabile, ve ne prego, e concedetemi un po’ di riposo nella luce del vostro sorriso!»
— «Che disputa avete voi avuto con Adolfo? L’impudenza di questo sciagurato mi riesce ogni dì più intollerabile. S’egli fosse abbandonato interamente alla mia direzione per qualche giorno, saprei tenerlo a segno ben io!»
— «Ciò che dite, mia cara, ha l’impronta della vostra usata perspicacia, e del vostro buon senso. Quanto ad Adolfo, ecco di che si tratta. Egli ha posto cura da lungo tempo ad imitare le mie grazie e perfezioni per modo, ch’egli giunse finalmente a scambiarsi col suo padrone, ed io fui costretto a farlo ricredere un tantino.»
— «Ma come?» chiese Maria.
— «Fui costretto a fargli intendere in modo assai esplicito, che io bramerei di serbare alcuni dei miei abiti per mio uso personale. L’ho anche invitato a far meno scialacquo d’acqua di Colonia, e starsi contento ad una dozzina dei miei fazzoletti di batista. Adolfo li portava con una arroganza tale, che mi fu bisogno reprimerla con misure veramente paterne.»
— «O Saint-Clare, quando imparerete voi a governare i vostri servi? L’indulgenza che usate verso loro è veramente detestabile!»
— «Al far de’ conti è gran colpa che questo povero diavolo si studii di somigliare al padrone? E s’egli, mercè l’educazione ch’io gli diedi, ripone la suprema felicità nell’acqua di Colonia e nei fazzoletti di batista, perchè non gliene daro io?»
— «E perchè non gli deste voi educazione migliore?» disse miss Ofelia risolutamente.
— «Troppo incomodo, cugina; tutto il male deriva dalla pigrizia, dalla pigrizia che perde più anime, che non possiate riuscire a correggerne; io stesso, se non fosse la pigrizia, sarei un angelo. Inchino a credere che la pigrizia sia veramente, quale solea chiamarla il vostro vecchio dottor Botherem, nel Vermont, l’essenza del mal morale. È un pensiero veramente assai terribile!»
— «I possessori di schiavi hanno una responsabilità tremenda — disse miss Ofelia. — Io non vorrei averla per tutto l’oro del mondo. Dovete educare i vostri schiavi, trattarli come creature ragionevoli, come creature immortali, con cui dovrete un dì presentarvi al tribunale di Dio! Così la penso;» aggiunse la buona miss Ofelia, dando finalmente libero sfogo allo zelo, che più e più in tutto quel mattino le si accendeva in cuore.