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la capanna dello zio tom


mai di lagnarsi per ogni nonnulla, egli avrebbe ragione di compatirmi sì poco. Gli uomini s’annoiano facilmente d’una donna che spesso si querela. Ma io ho sempre sofferto i miei mali in silenzio, li ho soffocati coraggiosamente, finchè Saint-Clare si è posto in capo che io dovessi sopportar tutto e sempre.»

Miss Ofelia non sapea che rispondere. Mentre ella pensava che dire, Maria si rassettò le vesti, si rasciugò le lagrime, come colomba che si lisci le penne dopo la tempesta. Entrò quindi in lungo ragionamento intorno gli armadi, i gabinetti, le biancheria, le provvigioni, e simili altre materie che s’affidavano alla cura di miss Ofelia, e moltiplicò talmente gli avvisi, le osservazioni, i consigli, che una testa meno sistematica di quella di miss Ofelia si sarebbe trovata in un labirinto inestricabile.

— «Parmi avervi detto ogni cosa — aggiunse finalmente Maria: — sicchè la prima volta, ch’io cadrò ammalata potrete prendervi cura della casa, senza che abbiate a consultarmi. Ma sopra tutto badate ad Evangelina: vuol essere sorvegliata attentamente.»

— «A me pare d’un’indole eccellente. Non vidi mai fanciulla più cara.»

— «Ella è d’un’indole affatto singolare. Ha certe stranezze ch’io non so comprendere. Oh! essa non mi somiglia punto.» E Maria sospirò, come se fosse côlta da un pensiero profondamente doloroso.

«Lo spero bene» disse in cuor suo miss Ofelia; ma la prudenza le vietò di esprimere ad alta voce questa sua speranza.

— «Evangelina ha dimostrato sempre d’amare la compagnia dei domestici: e credo che per certi fanciulli non sia ciò verun inconveniente. Anch’io solea giocare co’ piccoli negri di mio padre, nè ci vidi mai alcun male. Ma Evangelina pare che consideri come suoi eguali tutti coloro che si avvicinano, fossero anche della più umile condizione. Mi sono adoperata a tutto potere per divezzarla di questa manìa così strana: ma ho gettato la fatica. Credo che Saint-Clare in ciò la incoraggi. Saint-Clare è condiscendente all’estremo con chiunque gli stia intorno, fuorchè con sua moglie.»

E di bel nuovo miss Ofelia stette muta.

— «Eppure non v’ha che un sistema unico a tenersi cogli schiavi, ripigliò Maria; trattarli come richiede la loro bassa condizione, e far che la sentano. Io tenni questo metodo pur da fanciulla. Ma Evangelina è capace di porre il disordine in tutta una casa: e allorchè ella dovrà esser al governo di questa, non so che potrà seguirne. Certo, bisogna essere umani e cortesi verso i domestici, ed io sono tale; ma bisogna altresì che si faccia conoscere ad essi la loro condizione. Evangelina non sa farlo: anzi non c’è modo a farle entrare in capo un’idea del grado in