Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/177


— 167 —

la capanna dello zio tom


— «In fede mia — disse miss Ofelia — voi abitanti del Sud fate certe cose a cui non saprei in verun modo piegarmi.»

— «Di grazia, che mai?» chiese Saint-Clare.

— «Io certo sono cortese con tutti; e tolga il cielo ch’io volessi far male ad alcuno. Ma quanto a baciare...»

— «I Negri? — disse Saint-Clare. — Non sapreste piegarvici, è vero?»

— «Appunto. Come mai essa può farlo?»

Saint-Clare sorrise e uscì dalla stanza.

— «Olà, qui tutti: Mammy, Gimmy, Polly, Sukey; siete contenti di rivedere il padrone? Badate ai ragazzi — aggiunse egli, inciampando in un piccolo negro che trascinavasi carpone. — Se per disgrazia pongo i piedi sopra ad alcuno, avvertitemene.»

Gli schiavi ridevano di tutto cuore, e colmavano di benedizioni il padrone, mentre Saint-Clare distribuiva fra loro alcune piccole monete.

— «Orsù, ora andatevene come buoni ragazzi.»

E tutti si difilarono verso la porta, e riuscirono in una vasta galleria, ove furono seguiti da Evangelina, che portava un sacco ch’ella avea riempiuto di noci, di mele, di confetti, di nastri, di pizzi, di ninnoli d’ogni maniera, raccolti da lei durante il suo viaggio.

Allorchè Saint-Clare si volse per uscire, gli venne per avventura veduto Tom, il quale stava in disparte assai a disagio, reggendosi ora su’ l’un de’ piedi, ora sull’altro; mentre Adolfo, indolentemente appoggiato al muro in capo alla scala, lo esaminava con un cannocchialino da teatro in un contegno da disgradarne il dandy più grazioso.

— «Ah, mariuolo! — disse Agostino, facendogli smettere il cannocchiale; — tratti così il tuo compagno?.... Mi pare, Adolfo — soggiunse, mettendogli il dito sopra il bel corpetto di raso — mi pare che sia il mio.»

— «Oh! — rispose Adolfo — era tutto macchiato di vino; e ho compreso che un gentiluomo, come voi siete, l’avrebbe smesso indubitatamente. Questo corpetto non disdice ad un povero negro come son io.»

E Adolfo scosse il capo, e si pose graziosamente le dita tra’ capelli profumati.

— «Lo credi? — disse Saint-Clare sbadatamente. — Or vado a presentare Tom alla sua padrona; quindi tu lo condurrai in cucina. Bada bene di non pigliargli campo addosso colle tue smancerie. Egli vale assai più che due mariuoli tuoi pari.»

— «Il mio padrone ama sempre scherzare — disse Adolfo ridendo: — m’è caro di vederlo così di buon umore.»

— «Vien qui, Tom» disse Saint-Clare.

Tom entrò nel salone. Egli osservava maravigliato i finissimi tappeti, la ricchezza degli specchi, de’ quadri, delle statue, degli arazzi. Era atto-