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la capanna dello zio tom
— «Dite benissimo; ma dovete tener conto dell’indole di Tom; potrei mostrarvi le raccomandazioni del suo padrone e di altri per convincervi a prova che non avete mai veduto una creatura più buona, più umile, più religiosa. Nel suo paese era stato soprannominato il predicatore.»
— «Potrò crearlo cappellano di casa — disse il giovane seccamente. — È questa un’idea felice. La religione in casa mia è un articolo un po’ scarso.»
— «Ora voi scherzate.»
— «Come lo sapete? Non me lo dichiarate predicatore? È stato esaminato da qualche sinodo o consiglio? Or su, mostratemene i certificati.»
Se il mercante non fosse stato ben certo, leggendo negli occhi allegri del giovane, che, alla fin fine avrebbe trovato il suo conto, si sarebbe stancato della celia. Si trasse di tasca un grosso portafoglio bisunto, lo depose sopra una balla di cotone, e cominciò a meditare su certe carte, mentre il giovane continuava a esaminarlo con aria d’incuranza e di disprezzo.
— «Papà, compralo! non importa la somma che può costarti! — gli susurrò Eva dolcemente all’orecchio, saltando sopra una balla e gittando un braccio intorno al collo del padre. — So che tu hai denaro bastante. Io lo desidero.»
— «E a che fine, gattina mia? vuoi servirtene come di un fantoccio o di cavallo di legno?»
— «Voglio farne un uomo felice.»
— «È un motivo ben originale.»
E qui il mercante presentò un certificato sottoscritto dal signor Shelby, che il giovane prese colla punta delle sue lunghe dita, guardandolo con aria d’indifferenza.
— «È scrittura da signore — diss’egli — redatto a dovere. Ma io non sono troppo sicuro, appunto per il suo ardore religioso — soggiunse egli, gittandogli un’occhiata significante; — il paese ingombro di bianchi religiosissimi; i candidati alle elezioni son tutti religiosissimi; gli affari si maneggiano con tanta religione nello Stato e nella Chiesa, che vi è pericolo di essere gabbato ad ogni momento dal tuo vicino. Non so se anche la religione sia posta in vendita sopra il mercato; non ho letto gli ultimi giornali per vedere quanto ella si vende. Ora quante centinaia di dollari chiedete voi per la religione di Tom?»
— «Voi potete scherzare come vi piace — disse il mercante; — ma, alla fin fine, non parlo senza criterio. Bisogna distinguere in fatto di religione. In alcuni vi è dell’ipocrisia; vi sono persone che accorrono alle adunanze, cantano, sermoneggiano; ma in costoro — sien bianchi, sien neri — non vi è nulla di buono; ma ve n’è un’altra religione, di