Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/145


— 135 —

la capanna dello zio tom


che come importuna visitatrice che veniva talvolta a scompigliarglii suoi disegni. Quella giovane era stata per lui cattiva merce, che il diavolo aveva gittata alla malora; e considerava che se le cose continuavano a procedere così malamente, non avrebbe guadagnato un centesimo da quel viaggio. Insomma, si guardava come un uomo veramente disgraziato; ma non vi era rimedio, perchè la donna era fuggita in uno stato, che non restituisce mai i fuggitivi; per quante istanze possa farne tutta quanta la gloriosa Unione. In conseguenza il mercante siedette con aria alquanta corrucciata, trasse fuori un libretto di conti, e iscrisse quel corpo, quell’anima nella categoria delle perdite.

Oh questo mercante di negri è pur la creatura abbominevole! privo d’ogni umano sentimento! È cosa tremenda davvero!

Ma nessuno ha stima alcuna di tali mercanti! sono disprezzati dall’universale — non sono ammessi in alcuna società onorata.

Ma chi forma, signore, questo mercante? Chi è più biasimevole? L’uomo culto, educato, intelligente, che sostiene un sistema, di cui un tal mercante è l’effetto inevitabile, o il povero mercante stesso?

Voi create l’opinione pubblica che favorisce il suo commercio, che lo corrompe e lo avvilisce per modo che egli non ne sente nemmen più vergogna; e in ciò siete voi forse miglior di lui?

Voi siete educato, egli è ignorante; voi collocato in alto grado, ed egli in basso; voi culto, egli rozzo; voi potete vantare ingegno, egli ne è privo.

Nel giorno del giudizio finale, questi riguardi potranno mitigar la sentenza piuttosto per lui che per voi.

Nel chiudere la descrizione di questi piccoli inconvenienti di un commercio legale, preghiamo il nostro lettore a non volerne dedurre che i legislatori americani siano affatto spogli d’ogni umano sentimento, come per avventura potrebbe arguire, vedendo i grandi sforzi che essi fanno con modi governativi per proteggere e perpetuare questa specie di traffico.

Chi non sa come i nostri grandi uomini di Stato si spolmonino a declamare contro il commercio di schiavi esteri? Sorse tra noi un vero esercito di Clarkson e Wilbelforce, veramente, edificanti a sentirli perorare la causa dell’umanità. Far la tratta dei negri dall’Africa, caro mio lettore, è cosa orribile a pensarvi! ma farne poi tratta dal Kentucky — oh è perfettamente un altro paio di maniche!