che c'era entrato per primo.
Ma sorse allora un austriaco,
più grande di un granatiere,
si levò con il fez rosso
gridando: «Urrà, urrà!»
Certamente era onorato
di servire l'imperatore,
e di essere di scorta
ai lucenti e bei cannoni.
Il sergente Perna, piccino,
con gli occhi color di fuoco,
barcollò, aprì le braccia
e disse:
«Ragazzi, coraggio!»
E tosto anche l'austriaco
si curvò come una quercia
dal tronco forte, nodoso,
schiantato dalla bufera!
Gli volli arrestare il sangue,
ed egli mi disse: «brate»