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Il terreno era allagato,
io distendo il mio plotone,
le gambe dentro l'acqua,
aspettando senza parole
che venisse l'ordine a noi
di proseguire la marcia,
per rincalzare gli altri
che avevano prese le case.
Gli shrapnells austriaci piovevano,
una palla mi colse alla gamba,
un colpo forte, pensai:
«Stavolta sono ferito!»
Levai la gamba dall'acqua,
le fasce eran bucate,
le calze eran bucate,
usciva un filo di sangue.
Guardai, ma vidi che proprio
non era il caso di andare,
rimisi la gamba nell'acqua
e masticai una cicca.
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