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fine dell’XI secolo, mettendo in rilievo gli elementi che si trovano tuttora in posto e che sono ora in parte nascosti dalle costruzioni posteriori e dai rimaneggiamenti subiti dal monumento.

L’importante complesso delle costruzioni della Basilica di S. Giulio non può ora essere apprezzato nel suo vero valore in causa di alcune fabbriche di poca o niuna importanza che vi sono addossate.

Ciò si potrebbe facilmente ottenere abbattendole e mettendo completamente in vista l’abside maggiore e quello minore sinistro, dando modo di accedere direttamente dal di fuori al sagrato a cui ora non si può accedere altrimenti che attraversando la chiesa, e ponendo in evidenza tutto il fianco sinistro della chiesa col sistema dei suoi contrafforti. Il lavoro potrebbe essere completato sistemando la porta laterale sinistra, restaurando la facciata e ridando al maestoso campanile la sua originale copertura col demolire il goffo coronamento che lo deturpa.

Tutto ciò io ho rappresentato colle figure 34 e 35 che corredono questo mio studio.

In questi ultimi anni ero già riuscito ad imbastire una combinazione la quale coll’appoggio diretto ed appassionato dell’allora Prefetto di Novara Comm. Dott. Letta, avrebbe permesso di tradurre in atto il progetto.

Sfortunatamente è mancata la collaborazione del Parroco di S. Giulio, il quale quantunque potesse contare in modo sicuro grazie a tale combinazione, sulla somma necessaria all’esecuzione di tali opere, e quantunque avesse già in mano il relativo contratto di esecuzione, se ne ritrasse per meschini e gretti motivi ben lontani da quelli che avrebbe dovuto tener presenti il pastore innamorato della sua chiesa.

Miasino, Gennaio 1941-XIX.