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semplicità del disegno e la poca sua elevazione sui tetti circostanti, tanto che gli speroni coprenti esternamente i vani risultanti dagli smussi sono coperti dai tetti stessi, indicano una certa timidezza nei suoi costruttori, e la assegnano perciò ai primi tempi in cui si cominciò da noi a coprire in tal modo i presbiteri, cioè agli ultimi anni dell’XI secolo, nel quale tante donazioni pervennero alla Basilica ed ai Vescovi di Novara.

Il Porter nella citata sua opera ritiene invece che la volta della cupola sia moderna e che solo i pennacchi e le trifore siano antichi.

Ora non solo i pennacchi e la volta della cupola appaiono fra di loro costruttivamente connessi, ma dall’esterno ed attraverso ai vani delle trifore si scorge l’estradosso della volta nella quale sono infisse le mensole di pietra che sostengono gli archetti delle trifore stesse. Quindi nessun dubbio che pennacchi, volta e trifore siano stati costrutti contemporaneamente.

Queste ripetute divergenze di opinioni fra di me ed il Porter intorno alle cose della Basilica di S. Giulio e di altri monumenti, non vogliono essere il portato della presunzione da parte mia di essere miglior giudice, ma bensì dal fatto che il Porter, forse per avere egli troppo limitato il tempo, non ha potuto studiarli personalmente in ogni loro particolare come io ho potuto fare, ed ha dovuto limitarsi allo studio delle loro parti più importanti, dando poi l’incarico di eseguire i rilievi dei minuti loro particolari a professionisti del luogo. Così p. es. io so aver egli fatto a S. Maria Maggiore di Lomello.


Ambone. - Lo stesso secolo diede alla nostra Basilica due altre cospicue opere d’arte, l’ambone (Fig.21) ed il campanile.

L’ambone, costrutto del locale marmo serpentinoso d’Oira, fu sin qui ritenuto di età molto remota. Però