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che mi sia occorso di riscontrare nelle chiese dell’epoca a cui presumibilmente risale la nostra. Ciò fa nascere subito il dubbio che le tre absidi siano state costrutte in epoche diverse, come infatti dimostrerà l’ulteriore loro esame.


Abside maggiore. - L’abside maggiore (Fig. 3) è costrutto con apparecchio regolare di pietra graniticoschistosa in cui trovasi intercalato qualche embrice romano, ed è privo di lesene intermedie. Esso è terminato da una cornice a nicchie od archi a fornice (Fig. 4 e 5), fatti di pietra e di laterizi in parte frammentarii, che ricorda quelle coronanti le absidi di S. Vincenzo in Prato, S. Ambrogio, S. Giovanni di Piobesi, della Basilica d’Agliate e di altre chiese costrutte intorno al mille. La sua curva si imposta sopra due grandi lesene sporgenti circa 45 centimetri e larghe metri 2,25, che più che lesene parrebbero costituire l’esterno di un antico presbiterio. Le finestre, (Fig. 6) delle quali una si conserva tuttora intatta, sono voltate a tutto sesto senza squarci, ciò che è particolarmente notevole, e sono costrutte quasi interamente in pietra.

La parte inferiore del muro di questa abside fu scavata nell’interno tutto all’ingiro per allogarvi nel secolo XV degli stalli in noce ad uso dei canonici. Archi portati da mensole in pietra sostengono il muro superiore, e tali archi sono ora coperti di stucchi straricchi e pesanti che impedirono di ricercare se per avventura essi non siano di data più antica di quanto a prima vista sembra.


Absidi minori. - Le due absidi minori sono strettamente addossate a quella maggiore a cui si legano nelle sue lesene d’appoggio. L’abside di sinistra (in cornu evangelii) ha forme più semplici di quello di destra (in cornu epistulae), manca della cornice ad archetti, è leggermente più rilevato, ed è forse il più vecchio dei