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contro Federico Barbarossa. Nella seconda lega contro Federico II, viste pericolare le sorti dell’armi si rivolse all’opposto partito. Nel 1332 i Visconti riunirono sotto il loro potere anche Bergamo. Travagliata dalla discordia dei Guelfi e de’ Ghibellini, la città continuò sotto quel potere fino al 1427, poi spontaneamente si diede in potere della repubblica Veneta. Qui non finirono però le vicende di questa città perchè nelle lunghe guerre di dominazione che si combatteva in Italia fra gli Spagnuoli, i Tedeschi ed i Veneti al principio del XVI secolo, Bergamo fu uno dei luoghi più contrastati e nello spazio di solo quattro anni fu assediata, presa e ripresa per ben dodici volte. Ritornò dopo in potere della Repubblica di Venezia, quindi fece parte della repubblica Cisalpina, poi del Regno d’Italia come capo del Dipartimento del Serio, poscia del R. Lombardo-Veneto ed ora è capoluogo d’una ricca e importante provincia d’Italia. — Bergamo fu travagliata da una pestilenza terribile che uccise tre quarti della sua popolazione (1629-30).
Bergamo è fabbricata a guisa di anfiteatro sopra a tre poggi che s’innalzano in mezzo a ridentissime colline fra i fiumi Serio e Brembo1. Alla città che è cinta da mure solidissime e da bastioni, fanno corona parecchi sobborghi, quattro dei quali sono cinti da altre mura e formano come un sol corpo colla città, sicchè, mentre l’antica Bergamo si dice città alta, i sobborghi chiamansi città bassa. Le fortissime mura di Bergamo sono ora ridotte ad amenissimi luoghi di passeggio.
Di molti edifizî è ricca la città di Bergamo. Il Duomo riedificato nel 1480 da Antonio Filarete e restaurato nel 1650 dal cav. Carlo Fontana, è un bell’edifizio che, fra le molte cose degne di osservazione, ha un ricchissimo altare disegnato dall’Juvara e da Filippo Alessandri. Il tempio di S. Maria Maggiore, formato a croce greca, è il più bello della città, ricco com’è di pitture dovute ai pennelli del Procaccino, del