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tersissimo ammanto verde — vista alla quale il poeta non può trattenersi dall’esclamare:
«Stretta in un santo — amplesso d’amore |
Ha acque abbondanti e saluberrime. Una fonte, denominata di Vitacut, a cui tutte le sere d’estate, ed il mattino anche, accorrono i conterrazzani «ha, come assevera l’egregio dottor Silvio Belotti, un’acqua diuretica, blanda, d’azione magnesiaca, consigliata da molti medici, perchè alla virtù di una vera acqua potabile, aggiunge i pregi di essere leggermente purgativa».
In una località detta Val-de’ côp, vi si trova un buon marmo bianco venato da non dispregiarsi (vedasi la piccola balaustrata all’altar maggiore della Chiesa di S. Rocco in Colle).
Arte. — Leffe da gran tempo, ha due chiese parrocchiali, la più antica, dedicata a S. Martino, l’altra a S. Michele, le quali sono officiate a vicenda, ambidue capaci di tutto il popolo. Il Parroco, tanto nelle carte di Roma, come in quelle del Governo Veneto, è sempre stato intitolato: Parochus Ecclesiarum parochialium invicem unitarium S.S. Martini et Michaeli.
La chiesa di S. Michele, fabbricata in principio dello scorso secolo, è veramente grandiosa. Le sue pitture più rimarchevoli sono: la Pala all’altar maggiore, opera del Brenta ed altro quadro della Scuola Bolognese; la Pala all’altare della Madonna del Rosario del Balestra; all’altare di S. Pietro il quadro del Segnaroli; la Pala all’altar di S. Stefano di buon pennello moderno; all’altar poi del Crocefisso, si ammira Cristo effigiato da eccellente Scultor Romano; siccome negli altri altari varii altri pezzi meritevoli di osservazione, fra i quali uno che ha per autore il nostro Fantoni. Ma forse ciò che più ammirazione merita e meno dà all’occhio di chi non ha molta cognizione dell’opera de’ nostri primarii pittori, sono certi piccoli quadri innicchiati ne’ ripartimenti delle orchestre presso il coro, i quali sono lavori preziosi del nostro Palma, il vecchio. La Statua veneratissima dell’Addolorata, vuolsi