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di abitanti 2100. Ufficio postale proprio in luogo con ufficio telegrafi.
Il suo territorio in parte è coltivato e produce abbondantemente; nel rimanente è coperto di buoni pascoli, di castagneti e di boschi. Vi si trova della buona argilla che utilmente s’impiega nelle stoviglie e nei lavori figulini; è da notarsi singolarmente quella che si cava nel luogo detto Chiarita. Questa può reggere al confronto di quella di Vicenza. Il solo difetto che ha, si è di trovarsi talora ingombra d’ocria di ferro della quale non facilmente si può depurare1. Qui, e nei dintorni, il vasto deposito di lignite, di ottima qualità e della quale se ne faceva un grande uso prima che si popolarizzasse il litantrace, l’antracite ed altri carboni fossili2.
- ↑ Quest’argilla proviene dal disfacimento della roccia, breccia superficiale. Essa viene scavata da alcuni particolari del paese come oggetto di commercio. La scoperta di questa argilla, che è adoperata in Milano con ottimo esito nella manifattura della terraglia, e che si spaccia sotto il nome di Terra di Leffe, rimonta a un dipresso a cinquant’anni fa.
- ↑ Nella Cronaca di Roberto Parro (anno 1195) denominavansi tali ammassi coll’epiteto di: terra nigra ad focum faciendum optima (Vol. vii. Vet. Script. Coll. Martini).
L’esistenza di questo combustibile, dicono i dotti in materia, conoscevasi da lungo tempo in Gandino, ma siccome nello Stato Veneto, come generalmente in tutta Italia, si facea poco conto di simili prodotti, è sempre stato negletto. Il sig. Maironi da Ponte ne avea già spediti alcuni saggi alla Società Patriottica di Milano e prima ne avea parlato nella sua Dissertazione sulla Storia Naturale del Bergamasco.
Il primo che siasi avvisato di trarne profitto fu un particolare di Vertova G. B. Rossi, il quale avendone adocchiato uno straterello nel Comune di Cazzano, in un luogo detto il Campone, ottenne nel 1804 dalla Prefettura di Bergamo la permissione di scavarlo. Nell’anno stesso un Lorenzo Salvetti discoperse la medesima sostanza presso Leffe, nella così detta Contrada delle Corna, lo che determinò i sig. Monti di Milano ed il francese sig. Treil a chiederne, con intelligenza dello scopritore, l’investitura che fu loro accordata in via provvisoria per tre anni e nell’estensione di sei miglia quadrate....