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TORRE BOLDONE.


Per comodissimo stradone, a km. 2,400 a greco da Bergamo trovasi Torre Boldone colla Imo Torre. Sua superfice censita Ettari 333. Ufficio postale in luogo. Popolazione abitanti 1118. Come la finitima Redona anch’essa si stende parte al piano e parte sulla falda orientale del monte Maresana. Fertilissimo ha pure questo paese il suolo, col beneficio di comoda irrigazione. Aria saluberrima.

Arte. — Ha la chiesa parrocchiale (pieve di Seriate) di vago disegno, come il campanile, di forma ottagona, a croce greca ed è dedicata a S. Martino Vescovo. Vi si ammira dalla cupola una medaglia dipinta dal Ferrari rappresentante la gloria di S. Martino Vescovo. All’arcata dell’altar maggiore la morte di S. Martino dello stesso. Vi si ammirano pure due altri bei quadri dello sbrigativo nostro Cifrondi.

Industria e commercio. — Mulini da grano, seghe per legnami, un maglio per ferro, un cotonificio messi tutti in moto da una roggia derivata dal fiume Serio.

Scuole e beneficenze. — Scuole obbligatorie. — Per la beneficenza vi è l’opera pia Misericordia, scopo della quale è un’annua distribuzione di sale a tutte le famiglie del comune e soccorsi in denaro a circa 42 poveri infermi. Nel casale di Imo Torre, appartenente alla nobile famiglia Camozzi vi era un monastero di Domenicani trasferito da S. Carlo Borromeo in Bergamo.


    pudicitia vilipendes, gladioque; violatori erepto intepritum sibi pectus transfodiens, singulari castitatis exemplo Urbem hanc perpetuo illustravit. Ann. 1168.

    (Campidoglio de’ Guerrieri, pag. 37).
    «Non varcava il terzo lustro de’ suoi anni (Antonia Bonzi). . . . Pareva al mondo venuta per una meraviglia del sesso, in sè tracopiando nell’esterno i più vivi colori della leggiadria e venustà, e nell’interno le qualità tutte epilogando dell’onestà e della saviezza.»
    (Campidoglio de’ Guerrieri, pag. 57).