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Il sogno del grande albero DANIELE, 4. spiegato da Daniele.
28 E Nebucadnesar prese a dire: Benedetto sia Y Iddio di Sadrac, di Mesac, e di Abed-nego, il quale ha mandato il suo Angelo, e ha hbcrati i suoi servitori, che si son confidati in lui", e ban trapassato 11 comandamento del re, e banno esposti i lor corpi, per non servire, ne adorare alcun altro dio, che il lor Dio. 29 Perci5, da me e fatto un decreto: che chiunque, di qual popolo, nazione, o lingua egli si sia, proferira bestemmia contro all’Iddio di Sadrac, di Mesac, e di Abed-nego, sia squartato, e la sua casa ridotta in latrina^; conciossiacbe non vi sia alcun altro Dio, che possa liberare in questa maniera. 30 Allora il re avanzo Sadrac, Mesac, e Abed-nego, nella provincia di Babilonia. Editto di Nebucadnesar— Stio sogno del grande albero— Sua follia. A IL re Nebucadnesar, a tutti i popoli, ■*■ nazioni, e lingue, che abitano in tutta la terra: La vostra pace sia accresciuta. 2 Ei mi e paruto bene di dichiarare i segni, 6 i miracoli, che l’Iddio altissimo ha fatti verso me. 3 quanto son grandi i suoi segni! e quanto son potenti i suoi miracoli! il suo regno e un regno eterno, e la sua signoria e per ogni eta *’. 4 lo, Nebucadnesar, era quieto in casa mia, e tioriva nel mio palazzo; 5 lo vidi un sogno che mi spavento; e le immaginazioni cIC ebbi’in sul mio letto, 8 le vision! del mio capo, mi conturbarono. 6 E da me fu fatto un comandamento, che tutti i savi di Babilonia fossero menati davanti a me, per dichiaraimi l’interpretazione del sogno. 7 Allora vennero i magi, gli astrologi, i Caldei, e gl’indovini; ed io dissi loro il sogno; ma non me ne poterono dichiarare r interpretazione. 8 Ma all’ultimo venne in mia presenza Daniele, il cui nome e Beltsasar, secondo il nome del mio dio, e in cui e lo spirito degr iddii santi; ed io raccontai il sogno davanti a lui, S) Diccvdo: Beltsasar, capo de’ magi’^; conciossiacbe io sappia che lo spirito degl’iddii santi d in te, e che niun scgreto ti e difficile; di’ le vision! del mio sogno, che io ho veduto, cio^, la sua interpretazione. 10 Or le vision! del mio capo, in sul mio letto, erano tali: Io riguardava, ed ccco un albero, in mezzo della terra, la cui altezza era grande". 11 Quell’albero era grande, e forte, e la sua cima giugneva al cielo, e i suoi rami si stendevano lino all’estremit^ della terra. 12 I suoi rami eran belli, e il suo frutto era copioso, e vi era in quello da mangiar per tutti; le bestie de’ campi si riparavano all’ombra sotto ad esso, e gli uccelli del cielo albergavano ne’ suoi rami, e d’esso era nudrita ogni carne. 13 Io riguardava nelle vision! del mio capo, in sul mio letto; ed ecco, un vegghiante, e santo, discese dal cielo; 14 E grido di forza, e disse cos!: Tagliate r albero, e troncate! suoi rami; scotete le sue frondi, e spargete il suo frutto; dileguinsi le bestie d! sotto ad esso, e gl! uccelli da’ suoi rami; 15 Ma pure, lasciate in terra il ceppo delle sue radici, e sia legato di legami di ferro, e di rame, fra l’erba della campagna; e sia bagnato della rugiada del cielo, e la sua parte sia con le bestie, nell’erba della terra. 1(J Sia il suo cuore mutato, e in luogo di cuor d’uomo siagh dato cuor di bestia; e sette stagioni i)assino sopra lui. 17 La cosa e determinata per la sentenza de’ vegghianti, e la deliberazione e stata conchiusa per la parola de’ santi; acciocche! viventi conoscano che l’Altissimo signoreggia sopra il regno degli uomini, e ch’egli lo dji a cui gli place, e costituisce sopra esso l’infimo d’infra gli uomini. 18 Questo e il sogno, che io, re Nebucadnesar, ho veduto. Or tu, Beltsasar, dinne Y interpretazione; conciossiacbe fra tutti! sav! del mio regno niuno me ne possa dichiarare l’interpretazione: ma tu puoi farlo; perciocche lo spirito degl’iddii santi e in te/. 19 Allora Daniele, il cui nome e Beltsasar, rest6 stupefatto lo spazio di un’ora, e i suoi pensieri lo spaventavano. Ma il re gli fece motto, e disse: O Beltsasar, non turbit!!1 sogno, ne la sua interpretazione. Beltsasar rispose, e disse: Signor mio, avvenga il sogno a’ tuo! nemici, e la sua interpretazione a’ tuoi avversarL 20 L’albero che tu hai veduto, il quale era grande, e forte, e la cui cima giugneva fino al cielo, e i cui rami si stendevano per tutta la terra; 21 E le cui frondi erano belle, e il frutto copioso, e nel quale vi era da mangiar per tutti; sotto il quale dimoravano le bestie della campagna, e ne’ cui rami albergavano gl! uccelli del cielo; 22 Sei tu stesso, o re, che sei divenuto grande, e forte, e la cui grandezza e cresciuta, ed e giunta al cielo, e la cui signoria e pervenuta lino all’fistremita della terra ^. " Dan. 6. 22, 28. & Dan. 2. 31. 3, ecc. / Dan. 5. 8, ecc. <■ Dan. 2. 44, e rif. ^ Dan. 2. 37, e rif. 70U <i Dan. 2. 48; 5. 11. ’Hzec. 17. 22, ecc;