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Daniele educato DANIELE, 1. alla corte di Nehucadnesar.
29 E a’ confini di Gad, dal lato australc, verso il Mezzodi, sark il confine del paese, da Tamar fino alle acque delle contese di Cades, lungo il torrente, fino al mar grande.
29 Quest’ è il paese, che voi spartirete in eredita alle tribù d’Israele, dal detto torrente; e queste sono le lor parti, dice il Signore Iddio.
30 Or queste son le uscite della citta: Dal lato settentrionale vi saranno quattromila cinquecento cuhiti di misura.
E le porte della citta saranno nominate
de’ nomi delle tribu d’Israele; ^•i saranno tre porte verso il Settentrione; una detta: Porta di Ruben; un’altra delta: Porta di Giuda; un’altra detta: Porta di Levi.
E dal lato verso il Levante vi saranno
quattromila cinquecento cubiti, e tre porte; una detta: Porta di Giuseppe; un’altra detta: Porta di Beniamino; un’altra detta: Porta di Dan.
E dal lato verso il Mezzodi vi saranno
quattromila cinquecento cubiti di misura, e tre porte; una detta: Porta di Simeone;,un’altra detta: Porta d’Issacar; un’altra detta:. Porta.di Zabulon.
E dal lato verso il Ponente vi saranno
quattromila cinquecento cubiti, con le lor tre porte; una detta: Porta di Gad; un’altra detta: Porta di Aser; un’altra detta: Porta di Neftali.
La citta girerk diciottomila ctibiti, e
da quel giorno innanzi il nome della citta sard: II Signore e quivi. IL LIBRO DEL PEOFETA DANIELE. Educazione di Daniele e di altri piovani Ebrei alia corte di Nebucad7iesar.’
NELL’anno terzo del regno di Gioia■
chim, re di Giuda, Nebucadnesar, re di Babilonia, venne contro a Gerusalemme, e l’assedio *.
E il SlOTore diede in man sua Gioiachim,
re ai Giuda, e una parte degli arredi della Casa di Dio; ed egli li condusse nel paese di Sinear ^ nella casa de’ suoi dii; e porto quegli arredi nella casa del tesoro de’ suoi dii.
E il re disse ad Aspenaz, capo de’ suoi
eunuchi, che d’infra i figliuoli d’Israele, e del sangue reale, e de’ priiicipi,
Ne menasse de’ fanciulli, in cui non
fosse alcun difetto, belli d’aspetto, e intendenti in ogni sapienza, e saputi in iscienza, e dotati d’avvedimento, e di conoscimento, e prodi della persona, per istare nel palazzo del re; e che s’insegnassero loro le lettere, e la lingua de’ Caldei.
E il re assegn6 loro una certa provvisione
per giorno, delle vivande reali, e del vino del suo bere; e ordind ancora che si allevassero lo spazio di tre anni, in capo de’ quali stessero davanti al re.
Or fra essi furono de’ figliuoli di Giuda,
Daniele, Anania. Misael, e Azaria.
Ma il capo degli eunuclii pose loro
altri nomi: a Daniele pose nome Beltsasar; e ad Anania, Sadrac; e a Misael, Mesac; e ad Azaria, Abed-nego.
Or Daniele si mise in cuore di non
contaminarsi con le vivande del re, ne col vino del suo bere; e richiese il capo degli eunuchi che gli fosse permesso di non contaminarsi.
E Iddio fece trovare a Daniele grazia,
e pieta appresso il capo degli eunuchi ’^.
Ma il capo degli eunuchi disse a Daniele: lo temo il re, mio signore, il quale
ha ordinato il vostro cibo, e le vostre bevande; imperocche, perchè s’egli vedesse le vostre facce piii triste di quelle degli cUtri fanciulli, pari vostri, vorreste voi renderrai colpevole di fallo capitale inverso il re?
Ma Daniele disse al MelsarH, il quale
il capo degli eunuchi avea costituito sopra Daniele, Anania, Misael, e Azaria:
Deh! fa prova de’ tuoi servitori lo
spazio di dieci giorni; e sienci dati de’ legumi da mangiare, e dell’acqua da bere.
E poi sieno riguardate in presenza
tua le nostre facce, e quelle de’ fanciulli che mangiano delle vivande reali; e allora fa co’ tuoi servitori, come tu avviserai.
Ed egli acconsenti loro, e fece prova
di essi per dieci giorni.
E in capo de’ dieci giorni, le lor facce
apparvero più belle, e più piene di carne, che quelle di tutti gli altri fanciulli che mangiavano le vivande reali.
Laonde il Melsar da quel dl innanzi
prendeva le lor vivande, e il vino del lor bere, e dava lor de’ legumi.
E Iddio dono a tutti e quattro que’
fanciulli conoscimento, e intendimento in ogni letteratura e sapienza; e rendette Daniele intendente in ogni visione, ed in sogni. "21^6 21.10. 2Cron.36. 0.» Gen. 10. 10; 11.
c Gen, 39. 21. ’ cio6; Scalco, 23