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La porta del principe. EZECHIELE, 46. Il sacrifizio continuo

per sè, e per tutto il popolo del paese, un giovenco per sacrificio per lo peccato. 23 E ne’ sette giorni della festa, sacritichi, per olocausto al Signore, sette giovenchi, e sette montoni, senza difetto, per ciascuno di que’ sette giorni; e, per peccato, un becco per aacrificio per lo ijiorno.

OfFerisca eziandfo, per ofiFerta di panatica,

un efa di fior di farina, per gioenco; e parimente un efa per montone, e un hin d’olio per efa.

Nel settimo mese, nel quintodecimo

giorno del mese, nella festa solenne "’, offerisca le medesime cose per sette giorni, il medesimo sacrificio per lo peccato, il niedesimo olocausto, la medesima offerta di panatica, e il medesimo olio. ACt COSi ha detto il Signore Iddio: La ^^^ porta del cortile di dentro, la quale riguarda verso il Levante, sia chiusa i sei giorni di lavoro; ma aprasi nel giorno del sabato; aprasi parimente nel giorno delle calendi.

Ed ewixivi il principe per la via del

portale della porta di fuori, e fermisi alio stipite della porta, mentre i sacerdoti offeriranno il suo olocausto, e i suoi sacrilicii da render grazie; e adori sopra la soglia della porta, poi escasene fuori; e non serrisi la porta infino alia sera.

E adori il popolo del paese davanti

al Signore, all’entrata di quella porta, ne’ sabati, e nelle calendi.

Or r olocausto, die il principe offerir^

al Signore, nel giorno del sabato, sia di sei agnelli senza difetto, e d’un montone senza difetto. SET offerta di panatica sia d’un efa difior di farina, per lo montone; e, per gli agnelli, quanto egli vorra donare; e (i’ un hin d’olio per efa. () E nel giorno delle calendi sia il suo olocausto d’im giovenco senza difetto; e di sei agnelli, e d’un montone, senza difetto.

E ofFerisca, per offerta di panatica, un

efa di fior di farina, per lo giovenco; e un efa per lo montone; e per gli agnelli, quanto gli verra a mano; e un bin d’olio per efa.

E quando il principe entrerk nel tempio,

entri per la via del portale di quella porta, e per quella stessa via esca fuori.

Ma quando il popolo del paese verra

davanti al Signore nelle feste solenni, chi sark entrato per la via della porta settentrionale per adorare, esca per la via della porta meridionale; e chi sark entrato per la via della porta meridionale, esca per la via della porta settentrionale; non ritorni per la via della porta, per la II sacrifizio contimio quale sa7’d entrato; anzi esca per quella die e dirincontro.

E quant’e al principe, entri con loro,

quando quello entrera; ed esca, quando quello uscira.

E nelle feste, e nelle solennitk, sia

r ofFerta di panatica d’un efa di fior di farina per giovenco, e parimente d’un efa per montone; e di quanto il principe vorrk dare, per gli agnelli; e d’un hin d’olio per efa,

E quando il principe farJi una ofTerta

volontaria, olocausto, o sacrificii da render grazie, per offerta volontaria al Signore, apraglisi allora la porta che riguarda verso il Levante, e faccia il suo olocausto, e i suoi sacrificii da render grazie, siccome egli suoi fare nel giorno del sabato; poi esca fiiori; e dopo ch’egli sara uscito, serrisi la porta.

Or tu sacrificherai ogni giorno al Signore

in olocausto un agnello di un anno, senza difetto; sacrificalo ogni mattina ^.

Ofierisci parimente ogni mattina con

esso, per offerta di panatica, la sesta parte d’un efa difior di farina, e la terza d’un hin d’olio, per istemperare il fior di farina. Quest’b la continua offerta di panatica, che si deve presentare al Signore, per istatuti perpetui.

Offeriscasi adunque quell’agnello, e

quell’offerta di panatica, e quell’olio, ogni mattina, per olocausto continuo.

Cosi ha detto il Signore Iddio: Quando

il principe avra fatto alcun dono ad alcuno de’ suoi figliuoli, quello t sua eredita; quel dono appartenga a’ suoi figliuoli; quella e lor possessione, per ragion d’eredita.

Ma quando avrk fatto un dono della

sua credit^ ad uno de’ suoi servitori, sia quel dono suo fino all’anno della liberty; poi ritorni al principe; ma la sua eredita appartiene a’ suoi figliuoli; sia loro.

E il principe non prenda nidla delr

eredita del popolo, per dispodestarlo con oppressione della sua possessione; egli lascera credits a’ suoi figliuoli della sua propria possessione, acciocche alcuno del mio popolo non sia disperso, essendo scacciato ciascuno dalla sua possessione.

Poi egli mi men6, per l’entrata

ch’ei’a allato alia porta, nelle camere sante, cJi’ erano per li sacerdoti, le quali riguardavano verso il Settentrione; ed ecco, quivi era un certo luogo, nel fondo, verso il Ponente.

Ed egli mi disse: Quest’e il luogo,

dove i sacerdoti coceranno le carni de’ sacrificii per la colpa, e per lo peccato; e dove coceranno le offerte di panatica, per non portar^e fuori, al cortile di fuori; onde il popolo sia santificato.

Poi egli mi meno fuori, al cortile di

" Deut. 16. 13, ecc.

  • Es. 29. 38.

702 Num, 28. 3.