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Il lamento di Sion. GEREMIA, 10. La vanità deg’idoli.
mentatrici1, e fate che vengano; e mandate per delle più avvedute, che vengano; ed affrettinsi, e prendano a fare un rammarichio di noi;

18 e struggansi i nostri occhi in lagrime, e le nostre palpebre stillino acqua;

19 perciocchè una voce di lamento è stata udita da Sion: Come siamo stati distrutti? noi siamo grandemente confusi; perciocchè abbiam lasciato il paese, e le nostre stanze ci hanno scacciati2.

20 Perciocchè, o donne, ascoltate la parola del Signore; e riceva il vostro orecchio la parola della sua bocca; ed insegnate dei rammarichii alle vostre figliuole, e de’ lamenti, ciascuna alla sua compagna.

21 Perciocchè la morte è salita per le nostre finestre, è entrata ne’ nostri palazzi, per isterminare i piccoli fanciulli d’in su le strade, ed i giovani d’in su le piazze.

22 Parla: Così ha detto il Signore: I corpi morti degli uomini ancora giaceranno come letame su per la campagna, e come una manella di spighe, lasciata indietro dal mietitore, la quale niuno raccoglie.

23 Così ha detto il Signore: Il savio non si glorii della sua saviezza, e il forte non si glorii della sua forza, e il ricco non si glorii delle sue ricchezze3;

24 ma chi si gloria gloriisi di questo, ch’egli ha intendimento, e conosce me4; perciocchè io sono il Signore, che fo benignità, giudicio, e giustizia in terra; perciocchè, queste cose gradisco, dice il Signore.

25 Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che io farò punizione d’ogni circonciso che è incirconciso;

26 d’Egitto, e di Giuda, e di Edom, e de’ figliuoli di Ammon, e di Moab, e di tutti quelli che si tondono i canti delle tempie, i quali abitano nel deserto; perciocchè tutte queste genti sono incirconcise; tutta la casa d’Israele ancora è incirconcisa di cuore5.

Gl’idoli ed il Signore.

10
  CASA d’Israele, ascoltate la parola che il Signore vi ha pronunziata.

2 Così ha detto il Signore: Non imparate a seguitare i costumi delle genti6, e non abbiate paura de’ segni del cielo, perchè le genti ne hanno paura.

3 Perciocchè gli statuti de’ popoli son vanità; conciossiachè si tagli un albero dal bosco, per farne un lavoro di mani d’artefice con l’ascia7.

4 Quello si adorna con oro, e con argento; e si fa star saldo con chiodi, e con martelli, acciocchè non sia mosso.

5 Son tratti diritti, a guisa di palma, e non parlano8; convien portarli attorno, perchè non possono camminare; non temiate di loro; perciocchè non possono far danno alcuno, ed altresì in lor potere non è di fare alcun bene.

6 Non vi è niuno pari a te, o Signore9; tu sei grande, ed il tuo Nome è grande in forza.

7 Chi non ti temerebbe, o Re delle genti? conciossiachè questa ti si convenga; perciocchè, fra tutti i savi delle genti, e in tutti i regni loro, non vi è alcun pari a te10.

8 E tutti insieme sono insensati, e pazzi11; il legno è un ammaestramento di vanità.

9 L’argento, che si distende col martello, è addotto di Tarsis, e l’oro di Ufaz; sono opera di fabbro, e lavorio di mani di orafo; il lor vestimento è giacinto e porpora; essi tutti sono lavoro d’uomini industriosi.

10 Ma il Signore è il vero Dio, egli è l’Iddio vivente, e il Re eterno; la terra trema per la sua ira, e le genti non possono sostenere il suo cruccio.

11 Così direte loro: Gl’Iddii, che non hanno fatto il cielo, e la terra, periscano d’in su la terra, e di sotto al cielo.

12 Colui, che ha fatta la terra con la sua potenza, che ha stabilito il mondo con la sua sapienza, ed ha distesi i cieli col suo intendimento;

13 tosto ch’egli dà fuori la sua voce, vi è un romor d’acque nel cielo; egli fa salir vapori dalle estremità della terra, e fa i lampi per la pioggia, e trae il vento fuor de’ suoi tesori.

14 Ogni uomo è insensato per scienza; ogni orafo è renduto infame per le sculture; perciocchè le sue statue di getto sono una falsità, e non vi è alcuno spirito in loro.

15 Sono vanità, lavoro d’inganni; periranno nel tempo della lor visitazione.

16 Colui che è la parte di Giacobbe12 non è come queste cose; perciocchè egli è il Formator d’ogni cosa, ed Israele è la tribù della sua eredità; il suo Nome è: Il Signor degli eserciti13.

Annunzio della imminente cattività.

17 O ABITATRICE della fortezza, raccogli la tua mercatanzia, per portarla fuor del paese.

18 Perciocchè, così ha detto il Signore: Ecco, questa volta gitterò via, come con una frombola, gli abitanti del paese, e li metterò in distretta, acciocchè trovino ciò che han meritato.

19 Ahi lasso me! dirà il paese, per ca-

  1. 2 Cron. 35. 25. Mat. 9. 23.
  2. Lev. 18. 28; 20.22.
  3. Eccl. 9. 11.
  4. 1 Cor. 1. 31.
  5. Rom. 2. 28, 29.
  6. Lev. 18. 3; 20.23.
  7. Is. 40. 19, ecc.; 44.9, ecc.
  8. Sal. 115. 4, ecc.; 135.15, ecc. Abac. 2. 19.
  9. Es. 15. 11.
  10. Apoc. 15. 4.
  11. Rom. 1. 21, ecc.
  12. Deut. 32. 9. Sal. 16. 5; 73.26.
  13. Is. 47. 4; 54.5.

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