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La sposa ricerca CANTICO, 1, 2. il suo sposo.
 cati, e come i pali piantati de' mandriani che stabbiano; e sono state date da uno stesso Pastore.

14 Perciò, figliuol mio, guardati da quello che è oltre ad esse; non vi è fine alcuno al far molti libri; e molto studiare e fatica alla carne.

15 La conclusione del ragionamento,ogni cosa udita, è ; Temi Iddio, e osserva i suoi comandamenti; perchè questo e il tutto dell'uomo*.

16 Perciocchè Iddio farà venire ogni opera, buona, e malvagia, al giudicio, ch'egli farà d' ogni cosa occulta*".


IL LIBRO DEL

C A N T I C O D E' C A N T I C I



La sposa brama e ricerca il suo sposo.

1
  IL Cantico de' cantici di Salomone^

2  Bacimi egli de' baci della sua bocca; perciocchè i tuoi amori son migliori che il vino.

3 Per r odore de' tuoi preziosi olii odori- feri (il tuo nome e un olio odorifero spar- so), ti amano le fanciulle. 4 Tirami*, noi correremo dietro ate/; il re mi ha introdotta nelle sue camere^ ; noi gioiremo, e ci rallegreremo in te ; noi ri- corderemo i tuoi amori, anzi che il vino ; gli uomini diritti ti amano.

5 O figliuole di Gerusalemme, io son bruna, ma bella : come le tende di Chedar, come i padiglioni di Salomone.

6 Non riguardate che io son bruna ; per- ciocche il sole mi ha tocca co' suoi raggi ; i figliuoli di mia madre si sono adirati contro a me ; mi hanno posta guardiana delle vigne; io non ho guardata la mia vigna, che e mia.

7 O tu, il qual r anima mia ama, dichia- rami ove tu pasturi la greggia, ed ove tu la fai posare in sul mezzodi ; perciocche, perche sarei io come una donna velata presso alle mandre de' tuoi compagni?

Se tu noi sai, o la piu bella d' infra le f emmine, esci seguendo la traccia delle pe- core, e pastura le tue caprette presso alle tende de' pastori.

Amica mia, io ti assomiglio alle ca- valle che sono a' carri di J araone.

Le tue guance son belle ne' lor fregi, e il tuo collo ne' suoi monili.

Noi ti faremo de' fregi d' oro con punti d' argento.

Mentre il re ^ nel suo convito, il mio nardo ha renduto il suo odore.

II mio amico m' e un sacchetto di mirra; egli passera la notte fra le mie mammelle.

II mio amico m' ^ un grappolo di Ci- pro nelle vigne di En-ghedi.

Eccoti Bella, amica mia, eccoti bella ;

i tuoi ocelli somigliano quelli de colombi, Eccoti bello, amico mio, e anche pia- cevole ; il nostro letto eziandfo e verdeg- giante. Le travi delle nostre case son di cedri, i nostri palchi son di cipressi.

2
  IO son la rosa di Saron, il giglio delle valli.

Quale ^ il giglio fra le spine, tale t V amica mia fra le fanciulle.

Quale e il melo fra gli alberi d' un bosco, tale e il mio amico fra i giovani; io ho desiderato d' essere alV ombra sua, e mi vi son posta a sedere; e il suo fruttostato dolce al mio palato.

Egli mi ha condotta nella casa del convito, e r insegna ch' egli mi alza e; Amore.

Confortatemi con fiaschi, fatemi unletto di pomi ; perciocche io languisco d' amore. Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, e abbraccimi la sua destra.

Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, per le cavriuole, e per le cerve della campagna, che voi non isvegliate r amor mio, e non le rompiate il sonno, finche non le piaccia.

Ecco la voce del mio amico ; ecco, egliora viene saltando su per li monti, saltellando su per li colli.

L' amico mio e simile a un cavriuolo, o ad un cerbiatto ; ecco ora sta dietro alianostra parete, egli riguarda per le finestre, egli si mostra per li cancelli.

II mio amico mi ha fatto motto, e mi ha detto : Levati, amica mia, bella mia, e vientene.

Perciocche, ecco, il verno e passato, il tempo delle gran piogge e mutato, ed e andato via ;

I fiori si veggono nella terra, il tem- po del cantare h giunto, e s' ode la voce

della tortola nella nostra contrada ;

^ " Eccl. 1. 18. » Deut. 10. 12. ' Mat. 12. 36. Rom. 2. 16. 2 Cor. 5. 10. <^ 1 Re 4. 32. ' Oiov. 6. 44; 12. 32. / Fil. 3. 12, ecc. •' Giov. 14. 2.

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