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Discorsi morali PROVEEBI, 23. su varii soggetti.

benedetto; perciocchè egli ha dato del suo pane al povero,

Caccia lo schernitore **, e le contese

usciranno fuori; e le liti, e i vituperi cesseranno.

Chi ama la purità del cuore avrà il

re per amico, per la grazia delle sue labbra. 12 Gli occhi del Signore guardano r uomo dotato di conoscimento; ma egli sovverte i fatti del disleale.

II pigro dice: II leone e fuori; io

sarei ucciso per le campagne.

La bocca delle donne straniere e una

fossa profonda; colui contro a cui il Signore e indegnato vi cadera dentro.

La foUia e attaccata al cuor del fanciullo;

la verga deUa correzione la dilunghera da lui *.

Chi fa torto al povero, per accrescere

il suo, e chi dona al ricco, di certo cadera in inopia. Breoi discorsi morali dei savi su varii soggetti.

Inchina il tuo orecchio, e ascolta le

parole de’ savi, e reca il tuo cuore alia dottrina.

Perciocche ti sard cosa soave, se tu

le guardi nel tuo ventre, e se tutte insieme sono adattate in su le tue labbra.

Io te le ho pur fatte assapere, acciocch6

la tua confidanza sia nel Signore.

Non ti ho io scritte cose eccellenti

in consigli e in dottrina?

Per farti conoscere la certezza delle

parole di verita; acciocche tu possa rispondere parole di verita a quelli che ti manderanno.

Non predare il povero, perchè egli

e povero; e non oppressar l’atflitto nelia porta";

Perciocche il Signore difendera la

causa loro, e involera l’anima di coloro che li avranno involati.

Non accompagnarti con l’uomo collerico; e non andar con l’uomo iracondo;
Che talora tu non. imparl i suoi costumi,

e non prendi un laccio all’anima tua.

Non esser di quelli che percuotono

nella palma dclla mano, nc di quelli che fanno sicurta per debiti’^

Per qual cagione, se tu non avessi da

pagare, ti si torrebbe egli il ietto di sotto?

Non rimuovere il termine antico", che

i tuoi padri hanno posto.

Hai tu mai veduto un uomo spedito

nelle sue faccende? un tale comparira nel cospetto dei re, e non comparira davanti a gente bassa. OQ QUANDO tu sederai a tavola con ^*^ alcun signore, per mangiar con lui, considera attentamente quello che sard dinanzi a te;

Altrimenti, se tu sei ingordo, tu ti

metterai un coltello alia go! a.

Non appetire le sue delizie; perciocche

sono un cibo fallace.

Non afiaticarti per arricchire/; rimanti

della tua prudenza.

In un batter d’occhio le ricchezze non

sono piit; perciocche ad un tratto si fanno delle ale; e sono come un’aquila, che se ne vola in aria. Non mangiare il pan dell’uomo che e d’occhio maligno, e non appetire le sue delizie.

Perciocche, come egli e villano nell’anima

sua, cosi egh ti dira: Mangia, e bevi; ma il cuor suo non sard teco.

Tu voraiterai il boccone che ne avrai

mangiato, e avrai perduti i tuoi ragionamenti piacevoli.

Non parlare in presenza dello stolto;

perciocche egli sprezzera il senno de’ tuoi ragionaraenti^.

Non rimuovere il termine antico; e

non entrare ne’ campi degli orfani.

Perciocche il lor riscotitore e potente; egli difendera la causa loro contro a

te.

Porgi il tuo cuore all’ammaestramento,

e le tue orecchie a’ detti della scienza.

Non risparmiare la correzione al fanciullo;

benche tu lo batti con la verga, non perb morril.

Tu lo batterai con la verga, e libererai

l’anima sua dall’inferno.

Figliuol mio, se il tuo cuore h savio,

il mio cuore altresi se ne rallegrera. IG E le mie reni gioiranno, quando le tue labbra parleranno cose diritte.

II cuor tuo non porti invidia a’ peccatori
  • anzi attienti serapre al timor del

Signore.

Perciocche, se vi e premio, la tua

speranza non sara troncata.

Ascolta, ligliuol mio, e sii savio; e

addirizza il tuo cuore nella dirltta via.

Non esser de’ bevitori di vino’; ne

de’ ghiotti mangiatori di came.

Perciocche l’ubbriaco e il ghiotto

impoveriranno; e il sonnecchiai"e fara vestire stracci.

Ubbidisci a tuo padre, il qual ti ha

generato’"; e non isprezzar tua madre, quando sara divenuta vecchia.

Compera verita, e non vender/a,

compera sapienza, ammaestramento, e intendi mento".

II padre del giusto gioirsi, grande"

Gen. 21. 9, 10. * Prov. 18. 24, e rif. <^ Es. 23. G. <* Prov. 6. 1, ecc. ’ Deut. 19. 11; 27. 17. / 1 Tim. G. 9, 10. ^ Mat. 7. C. h Prov. i;i. 21, e rif.» Sul. S7. 1, ecc. ’ Ef. 5. 18. "• Ef. G. 1, 2.» Prov. i. 5, ecc. Mat. i:j. U. ecc.. y