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e fan re Geroboamo. 1 RE, 13. Idolatria di Geroboamo.


re Roboamo salì prestamente sopra un carro, per fuggirsene in Gerusalemme.

19  Così gl’Israeliti si ribellarono dalla casa di Davide, e son restati così, fino a questo giorno.

20  E, quando tutto Israele ebbe inteso che Geroboamo era ritornato, lo mandarono a chiamare nella raunanza, e lo costituirono re sopra tutto Israele; niuna tribù seguitò la casa di Davide, fuorchè la tribù di Giuda sola.

21  E Roboamo, giunto in Gerusalemme, raunò tutta la casa di Giuda1 , e la tribù di Beniamino, in numero di centottantamila uomini scelti, atti alla guerra, per guerreggiar con la casa d’Israele, affine di ridurre il regno sotto l’ubbidienza di Roboamo, figliuolo di Salomone.

22  Ma la parola di Dio fu indirizzata a Semaia, uomo di Dio, dicendo:

23  Di’ a Roboamo, figliuolo di Salomone, re di Giuda, ed a tutta la casa di Giuda, e di Beniamino, ed al rimanente del popolo:

24  Così ha detto il Signore: Non salite, e non combattete co’ figliuoli d’Israele, vostri fratelli; ritornatevene ciascuno a casa sua; perciocchè questa cosa è proceduta da me. Ed essi ubbidirono alla parola del Signore, e si volsero indietro, e se ne andarono, secondo il comandamento del Signore.

Geroboamo stabilisce l' idolatria.

25  OR Geroboamo edificò Sichem, nel monte di Efraim, e vi dimorò; poi uscì di là, ed edificò Penuel.

26  E Geroboamo disse tra sè stesso: Ora ben potrebbe ritornare il regno alla casa di Davide.

27  Se questo popolo sale, per far sacrificii nella Casa del Signore2 , in Gerusalemme, il cuor suo si rivolgerà a Roboamo, re di Giuda, suo signore, e mi uccideranno, e ritorneranno a Roboamo, re di Giuda.

28  Laonde il re prese consiglio di far due vitelli d’oro3 ; poi disse al popolo: Voi non avete più bisogno di salire in Gerusalemme; ecco, o Israele, i tuoi dii, che ti hanno tratto fuor del paese di Egitto.

29  E ne mise uno in Betel, e l’altro in Dan.

30  E ciò fu cagione di peccato4; e il popolo andava fino in Dan davanti all’uno di essi.

31  Fece eziandio delle case d’alti luoghi, e creò de’ sacerdoti, presi di qua e di là d’infra il popolo, i quali non erano de’ figliuoli di Levi5.

32  Geroboamo ancora ordinò una festa solenne, al quintodecimo giorno dell’ot-
tavo mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda6 ; ed offeriva offerte sopra un altare. Così fece in Betel, sacrificando a’ vitelli ch’egli avea fatti; e costituì in Betel i sacerdoti degli alti luoghi ch’egli avea creati.

33  Ora al quintodecimo giorno dell’ottavo mese, del qual mese egli era stato l’inventore di suo senno, egli offerse offerte sopra l’altare ch’egli avea fatto in Betel, e celebrò la festa solenne de’ figliuoli d’Israele; ed offerse offerte sopra l’altare, facendovi profumi.


Geroboamo ripreso da un profeta in Betel.

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  ED ecco, un uomo di Dio venne di Giuda in Betel, con la parola del Signore, come Geroboamo stava in piè presso all’altare, per farvi profumi.

2  E gridò contro all’altare, per la parola del Signore, e disse: Altare, altare, così ha detto il Signore: Ecco, egli nascerà un figliuolo alla casa di Davide, il cui nome sarà Giosia7, il qual sacrificherà sopra te i sacerdoti degli alti luoghi, che fanno profumi sopra te; e si arderanno sopra te ossami d’uomini.

3  E quello stesso giorno diede un segno, dicendo: Questo è il segno8, che il Signore ha parlato: Ecco, l’altare di presente si schianterà, e la cenere che è sopra esso sarà sparsa.

4  E quando il re Geroboamo ebbe udita la parola dell’uomo di Dio, la quale egli avea ad alta voce pronunziata contro all’altare di Betel, distese la sua mano disopra all’altare dicendo: Prendetelo. Ma la mano, ch’egli avea distesa contro al profeta, gli si seccò, ed egli non potè ritrarla a sè.

5  L’altare eziandio si schiantò, e la cenere fu sparsa d’in su l’altare, secondo il segno che l’uomo di Dio avea dato per la parola del Signore.

6  E il re fece motto all’uomo di Dio, e gli disse: Deh! supplica al Signore Iddio tuo, e fa’ orazione per me, che la mia mano mi sia restituita. E l’uomo di Dio supplicò al Signore, e la mano del re gli fu restituita, e divenne come prima9.

7  E il re disse all’uomo di Dio: Vientene meco in casa, e ristorati con cibo, ed io ti donerò un presente.

8  Ma l’uomo di Dio disse al re: Avvegnachè tu mi dessi la metà della tua casa10, io non andrei teco, e non mangerei pane, nè berrei acqua in questo luogo;

9  perciocchè così mi è stato comandato per la parola del Signore, dicendo: Non mangiar pane, e non bere acqua in quel luogo11; e non ritornartene per la medesima via, per la quale tu sarai andato.

10  Così egli se ne andò per un’altra


  1. 2 Cron. 11. 1, ecc.
  2. Deut. 12. 5, ecc.
  3. Es. 32. 4,8
  4. 2 Re. 17. 21
  5. Num. 3. 10
  6. Lev. 23. 33,34
  7. 2 Re. 23. 15, ecc.
  8. 1 Cor. 1. 22
  9. Giac. 5. 16
  10. Num. 22. 18
  11. 1 Cor. 5. 11

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