Pagina:La Riviera di San Giulio Orta e Gozzano.djvu/63


59

per gradi diversi in un patto sociale i popoli vinti o deditizii secondo i diversi gradi di parentela, onde erano congiunti colla gente romana. Per tale guisa mentre Roma travagliavasi da intestine discordie e fazioni dilacerata, il Senato nella dittatura di Silla concedeva i privilegi del gius latino a tutli i popoli dell’Insubria, estendendo per tale cosa i confini legali d’Italia fino alle alpi, quando innanzi giungevano al Rubicone poco lungi da Rimini; e così anche i popoli di questa Riviera divennero italiani per adozione. L’effetto immediato di questa politica finzione, che trasformò l’Italia in una sola città, si riscontrò maggiormente nell’abolire le distinzioni prima esistenti di Latini, Italici e Provinciali, e nel pareggiare le condizioni delle colonie, dei municipii, delle città confederate, delle prefetture, dei fori e dei luoghi di congresso, dei quali i privati diritti si fusero nella cittadinanza romana. Se poi la Riviera abbia partecipato subito al diritto quale provincia o colonia latina di nominare in patria alle cariche i proprii compaesani, siccome concedette ai Novaresi nell’anno di Roma 665 Gneo Pompeo Strabene, facendoli partecipi di tutti i diritti compresi nel giure latino; oppure, considerata nella condizione di deditizia, fosse stata ammessa solamente al giure italico, e venisse governata da prefetti, o da pretori, romani magistrati, non è cosa agevole ad essere accertata. Quantunque l’estensione data al decreto Senatoriale sotto Silla, col quale sparirono le distinzioni di municipii e di città o terre deditizie, ci faccia presumervi che anche la nostra Riviera avesse veduti i suoi popoli capaci dille magistrature di Roma; pure non sembra verosimile che abbiano voluto i nostri maggiori abdicare totalmente e d’un solo tratto alle loro consuetudini ed ai loro statuti, per abbracciare in tutto le leggi romane, e di venire un Fondo di Roma, siccome stabilito aveva la legge Giulia. Penso adunque che quando pure accettato avessero quegli antichi Riveresi il benefizio della massima cittadinanza, non si saranno per altro allontanati da quelle antiche maniere di vivere civile, le quali sopravvissero al fato della romana repubblica, e si appalesarono poscia così radicate nei cuore fino agli ultimi aneliti della loro politica indipendenza. Ciò però non tolse, che partecipassimo anche noi ai diritti dei Quiriti, allorquando G. Cesare