un nobile e purissimo sangue! Giulio Moscardo con altri storici Veronesi sostenendo, che l’Athesis di Floro non fosse altro che il fiume Adige, e che in luogo di Vercelli leggere si dovesse, come vuole anche il Sigonio, Verona, poichè i Cimbri, secondochè Floro scrisse, discesi dalle alpi trentine respinsero Catulo, e si soffermarono nella Venezia dove oziando e crapulando imbolsirono, voleva che la invasione loro fosse avvenuta da quelle parti. I nostri istorici e principalmente i due Merula, il Castiglione, Andrea Guidoni, Bescapè, Bartolomeo Scala, Alciati, e Gioanni Capis concordando con Domenico Macagno ritengono ad ogni modo il fiume Atison significare la Toccia o Tosa, poichè i greci esemplari di Plutarco recano il nome di Atisonos, di cui (osserva Bescapè) può essere avvenuta una lieve mutazione dicendo Atison in luogo di Atoson. Lazzaro Agostino Cotta chiosando la breve Corografia del Verbano scritta per Domenico Macagno (nota 80) persuade il Muratori a volere compiere la sua dissertazione sul passaggio de’ Cimbri per la valle Ossolana, ed abbattere i lievi argomenti messi in campo dagli storici Veronesi. Egli stesso poi nella sua Corografia della Riviera lib I, pag. 9, dalla facilità di discendere in Italia da quella parte era tratto a credere, che fossero marciati anche per la Riviera i Cimbri prima di campeggiare con i Romani sulle pianure Vercellesi: «imperocchè, egli dice, concesso, che quell’armata moltitudine dopo sbaragliati i ripari fatti da Catulo Console romano al fiume Atoso, si portasse in capo a tre giorni da quel fiume alle mentovate pianure per la giornata campale, ha più del probabile, che giunta alle spiagge del lago maggiore proseguisse la marcia per la breve foce di Feriolo, e per i colli della Riviera con termine alli piani, e non valicasse a Laveno, come vorrebbe il Castiglione, nè da colà dasse di volta alle destinate campagne; attesochè il viaggio, di cui pensa quest’autore, è un lungo giro pieno d’impedimenti, e incapace d’esser compito in tre giorni, come il tragittar un vasto seno di quel lago, sfilar per lunghe costiere sino all’imboccatura del Ticino, indi varcar detto fiume, superarne altri con molti torrenti insieme, e da quel fiume camminar ben due giorni: cose che mi persuadono a credere si tenesse la retta via di questa Riviera dal fiume