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terato negli antichi tempi, e recentemente le strade ampie e carreggiabili, opportuni veicoli del commercio, che ci congiunsero coll’abitatore dell’Ossola e della Svizzera1. Fra i riveresi colui, il quale non espatria in procaccio di migliore fortuna, è dato all’agricoltura, o ad opere manuali e fabbrili, ed a queste ultime attendono maggiormente quelli di Ameno, di Pisogno, di Pettenasco, di Cesara, e di Arola. Le donne, quando il rigor del verno non le tiene nelle loro casipole intanate, o escono ai lavori di campagna, o portate fuori loro sedie impagliate, mettonle agli usci, e fatta sala della via, una fa calzette co’ferruzzi, un’altra dipana, quale annaspa, quale cuce: insomma tutte fanno il loro mestiere particolare; e in ciò sono divise, ma parlano in comune dallo spuntare fino al tramontare del sole. Ciò pure interviene alla sera radunandosi alcune in una casa, alcune in un’altra, e trattando il fuso e la canocchia. E per giunta al cicaleccio avvi anche qualche madre, od avola, o zia, la quale non sapendo come meglio educare il piccolo fanciullo, che le sta vicino alquanto irrequieto, tirando orecchi, dando ceffate, e con le aperte palme il tenero cularello percuotendo lo fa stridere e gridare quanto gli può escire della gola, tantochè talvolta s’ode un coro di fanciulli che piangono, di donne che rinfacciano la crudeltà alla comare, e di comare, la quale sostiene il suo metodo e fa le sue difese. Sembra da alcuni dei nostri volersi conservare la loro schiatta propria sincera, non commista ad altra di fuori, dacchè i giovani non si mari-

  1. Le strade che già esistevano sotto il dominio de’ Vescovi sono: la principale che da Borgomanero metteva a Buccione; quella di Auzate al disotto di Gozzano, e le due altre al disopra per Vacciàgo, Miasino, Ameno, e per Pogno e Berzonno, oia protratta fino ad Alzo. Nel 1838 a spese della Provincia si fece la strada che dalla Cappelletta di S. Giulio sopra Buccione, e dal punto di partenza di quella di Miasino scendendo al lago lo costeggia fino al piano di Bagnera: poscia fu protratta fino al confine della Provincia nel 1847. Il bel ponte sul Pescone a Pettenasco fu compiuto nel 1847, ed io stesso adattai l’ultima pietra, che chiude l’arco di mezzo in prospetto al lago nel giorno 28 agosto di quell’anno. Manca adesso una strada, che sorpassando la Cremosina ci conduca alla Valsesia, e per noi sarebbe una sorgente di grandi vantaggi.