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e ripida strada fiancheggiata dai sontuosi palazzi Gemelli e Fortis1 si ascende alla Chiesa parrocchiale, da cui quando tu vegga discendere ed a lei risalire le religiose processioni ravvivate da virili e donneschi canti, ti sembrerà, che l'umanità redenta, dopo di essere venuta quaggiù a toccare una terra di esiglio, ripigli poscia l'erto cammino, e si rivolga al cielo. Fu Orta la patria di eletti ingegni, i quali illustraronla cogli scritti e coi pubblici impieghi: ma, ci duole il dirlo, invano si cercherebbe qui un monumento, od una lapide, che ci richiami la grata memoria fra gli altri di Giambattista e Pietro Olina, di Bartolomeo Bersano, di Girolamo e Francesco Gemelli, e di Giacomo Giovanetti2.

  1. Così lo chiamo, sebbene ora appartenga alle Sorelle Buzzi Carolina nubile e Giuseppa vedova Penotti, per conservare le gloriose memorie, dell'illustre famiglia Fortis, o De-Forte di Orta. Nel catalogo dei Santi, che si venerano nella Chiesa di S. Afra di Brescia, e nel Crescenzio Lib. II part. I del Presidio Rom. si fa menzione di Tonnino Fortis, il quale nell'anno 122 fu in Brescia trucidato, dove era venuto con altri Novaresi per opporsi ai furore de' pagani, poco dopo il martirio dei Santi Faustino e Giovita. Lazzaro Agostino Cotta nel Museo Nuv. inclina ad assegnarlo a questa antica famiglia. Della stessa fu anche il Dottore di legge Giovanni Fortis, alla cui sollecitudine noi siamo debitori di averci conservati, e saviamente esposti i Commentari di Giulio Cesare Rugginetti giureconsulto di Milano stati quivi pubblicati colle stampe nel 1691. L'ultimo che noi conobbimo fu Marco Antonio Fortis, già insignito delta carica di Procuratore generale della Lombardia, decorato per i suoi talenti e per i suoi servigi del titolo baronale, come pure di quello di Commendatore della Corona di ferro. Avvocato di grande riputazione presso il Senato di Milano veniva trascelto dall'Imperatore Leopoldo d'Austria a quella eminente carica, cui egli riebbe quando la Lombardia ritornò sotto lo stemma dell'aquila bicipite. Egli finì i suoi giorni in Orta, mostrando nel testamento l'esimia sua carità con varii legati di beneficenza, fra i quali è degno di essere ricordato quello per gli Esercizii spirituali da darsi preferibilmente dai PP. Oblati di Rhò nella Parrocchiale di Orta ogni sesto anno, e per un tempo determinato.
  2. La chiara ed illustre famiglia Olina fin dal principio del XIV secolo ebbe l'onore di dare alle delicate càriche del pubblico Notariato.