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dal lago d’Orta un canale a vantaggio dell’agro novarese. Imperocchè il Conte Morozzo in una sua memoria inserta negli atti della regia Accademia di Torino, tom. ix, ha già da molti anni rilevato, che l’altezza della superficie dell’Agogna a Borgomanero era di troppo maggiore di quella del lago. Avendo sentito parlare ancora non ha guari dell’accennata derivazione, mi sono studiato di procurarmi tutte le precise notizie colla scorta dei profili dell’ingegnere Bosso per la ferrovia di Orta per conoscere la vera differenza fra questi due punti, e paragonando l’altezza media delle aeque del lago coll’alveo dell’Agogna a Borgomanero sotto il ponte di S. Catterina, mi risultarono quelle inferiori a questo di 16 metri meno pochi centimetri, ritenuta la differenza fra la magra e la massima altezza del lago a metri 1,578. Se si aggiunge, che la piazza di Gozzano si ritrova più di 64 metri levata sopra il lago, si rilegherà fra i sogni il pensiero di tramandarne le acque sul novarese. Torno adunque a ripetere, che fu per errore effigiato nella tavola Peutingcriana un fiume anonimo derivato sul novarese dal lago Cusio. Porto all’opposto opinione il Ven. Vescovo Bescapè, che il nostro lago non fosse che un membro del Verbano, e che ne sia rimasto disgiunto per l’innalzamento del letto cagionato tra Omegna e Fariolo dalla Strona e dalla Toce. Se i materiali travolti da questi due fiumi abbiano potuto col tempo colmare uno spazio di ben quattro miglia, io lo lascierò discernere allo spirito investigatore dei dotti.

IV. In due parti dividesi la Riviera superiore, detta di S. Giulio d’Orta, in orientale ed occidentale: quella partendo dal suo termine territoriale di Gozzano sino al rivo chiamato riale del confine sul territorio di Agrano1, stendesi in longitudine per mi-

  1. Il Canonico Bartoli al capo VIII della sua istoria manoscritta di Novara, cui non potette compiere per la sopravvenuta morte, e che ora trovasi gelosamente custodita nella libreria Molli in Borgomanero, (benchè questo manoscritto, per essere stato dal Canonico compilato per ordine e con sovvenzione di danaro per le fatte spese dal Municipio di Novara, dovrebbe essere a questo restituito) discorrendo del frammento di una lapide scoperto a’ suoi tempi in Cureggio, sul quale leggevansi queste parole: M. AGRANIVS VALERIVS, da tal nome gentilizio suppone avere ricevuto il suo la terra di Agrano a noi vicina. Ma quanto sia gratuita questa supposizione, ciascuno lo vede.