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e richiamano a novella vita le gesta de’ nostri maggiori? Pigliatele adunque con lieta fronte, e quando le cure e le sollecitudini per la cosa pubblica faranno con Voi un po’ di tregua, leggetele come per via di diporto, e leggendole ricordatevi del vostro compatriota, il quale quando intenda che Voi le teniate in alcuna stima, avrà dell’opera sua il maggior premio che per lui si desideri.
Vivete felici, e sicuri ch’io son tutto il vostro
Da Pettenasco, nel Luglio 1861.
Devotissimo Servitore Can.° ANGELO FARA |