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libro secondo 95

I lieti paschi, ove le chiama e alletta
417L’erba gemmata di recenti brine;
Scherzan tra loro i ben pasciuti agnelli,
E lascivetti saltellando cozzano,
420Tutti da lungi a noi sembran confusi
Codesti oggetti, e come una bianchezza
Consistere vediam sul verde colle.
423Così del pari allor che numerose
Legïoni scorrenti empiono i vasti
Piani armeggiando; i cavalier’ volteggiano
426Rapidi; con veloce impeto valido
Scoton del campo il centro, e via trascorrono;
Alzasi al cielo il folgorío, balena
429Tutta intorno di bronzee armi la terra;
Sotto a’ piè de’ gagliardi uomini un sonito
Svegliasi, e i monti rimbombando mandano
432L’assordante clamor sino a le stelle;
Pur v’è loco su’ monti alti, da cui
Sembran ferme le schiere, e sovra a’ piani
435Come un immoto folgorío distendersi.
     Or quindi innanzi quali sian gli orditi,
Che dan principio a tutte cose, apprendi,
438E quanta mai di forme abbian distanza
E varietà di multiple figure;
Non che dotati sian di simil forma
441Pochi di lor, ma perchè tutti a tutti
Spesso eguali non son: nè da stupirne: