Gli animali han qua giù questa, per cui 336Dove la propria volontà ne adduce
Progredïamo, onde vien questa, io dico,
Libera potestà da’ fati avulsa, 339Per cui ciascun di noi dèvia i suoi moti,
E non a certo tempo e spazio certo,
Ma dove il suo talento unqua lo porti? 342Certo il voler dà a codest’atti inizio,
E quindi per le membra i moti scorrono:
Non vedi pur, che da’ cancelli, a un subito 345Spalancati, non può fuori prorompere
De’ cavalli così la forza cupida
Come tosto la lor mente desidera? 348Perchè tutta dee prima in tutto il corpo
Spinta per gli arti spingersi la copia
De la materia, a ciò che pronta e unita 351Le intenzïoni del pensier secondi.
Sì che, vedi, s’ingenera dal core
Il principio del moto, e primamente 354Dal volere de l’animo procede,
Poi per le membra e il corpo inter si sparge.
Nè già il simile avvien, quando per urto 357O altrui gran forza o da gran spinta impulsi
Procedïam; chè allora, è manifesto,
Esser tratta ad andar nostro malgrado 360Del corpo intero la materia tutta,
Fin che il voler per le membra l’affreni.