Rammenta che non è centro veruno 120Ne l’universo, ove fermar la sede
Possano i semi, già che innanzi ho esposto
Con prove molte e con ragion secura, 123Che lo spazio non ha modo o confine,
E d’ogni parte ovunque apresi immenso.
Il che già fermo essendo, a’ corpi primi 126Data a punto non è quiete veruna
Per lo vano profondo, anzi d’assiduo
Da vario moto esercitati ognora, 129Parte a grandi intervalli, insiem cozzando,
Balzano, e parte ancora a spazj brevi
Si travaglian per l’urto; e quei che a dietro, 132Da lor forme intricate avendo inciampo,
Saltano a brevi spazj, ed a più densi
Raggruppamenti fra di lor son tratti, 135Quelli forman le validi radici
Del sasso, i corpi indocili del ferro
Ed altri pochi de la lor natura. 138Gli altri saltan lontan, lontanamente
Rimbalzano lasciando ampj intervalli:
Questi a punto la rara aere ne dànno 141E il raggiante del Sol nitido lume.
Molti ancor pe ’l gran vano erran rejetti
Fuor da’ concilj de le cose, o accolti 144Pur non ebber potere in guisa alcuna
D’assocïar con altri i proprj moti.