Anzi audaci tra regi e tra potenti 66S’aggirano, e fulgor d’oro non temono,
Nè chiaro lampo di purpurea veste,
Dubitar puoi, che la scïenza sola 69Abbia il poter di debellarli, quando
S’affanna ognor tra dense ombre la vita?
Poichè come i fanciulli in cieche tenebre 72Van trepidanti e di tutto paventano,
Così temiam noi spesso in piena luce
Di tali cose, che non son per nulla 75Più da temer di quelle ond’han fra l’ombre
Tema i fanciulli, e a cui dan corpo e vita.
Però a fugar da l’alma ombre e terrori 78Non de’ raggi del Sol, non de’ lucenti
Strali del dì, ma de l’aspetto invece
E de le leggi di Natura è d’uopo. 81Or con qual moto i genitali corpi
De la materia tante varie cose
Possano generar, le generate 84Dissolvere, da qual forza costretti
Sieno a far tanto, quale a lor sia data
Mobilità d’andar pe ’l vacuo immenso 87Ti spiegherò: non obliar tu in tanto
Di porgere al mio dir le intente orecchie.
Chè unita al certo inseparabilmente 90La materia non è, quando le cose
Scemar vediamo, e per età lontana