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76 | la natura |
1410Perchè a la guisa di volanti fiamme
Tosto non sian pe ’l vano ampio disciolti
I recinti del mondo, e ogni altra cosa
1413Non abbia pur consimile destino;
Nè rovinin da l’alto i penetrali
Templi del ciel, da’ nostri piedi a un sùbito
1416Sfugga la terra, e in mezzo a tal ruina
De la terra e del ciel corran disciolti
I corpi tutti pe ’l vano profondo,
1419Sì che in un punto sol non sopravviva
Reliquia altra di lor, tranne il deserto
Spazio e i semi invisibili. Chè, dove
1422Fai, che vengano men da qual sia parte
I corpi primi, questa parte a punto
Sarà per tutte cose uscio di morte,
1425Onde escirà de’ semi il popol tutto.
Ma tutti questi veri a grado a grado
Senza molta fatica apprenderai.
1428E, poi che l’una cosa altra rischiara,
Non cieca notte ti torrà la via
Per che veder tu possa entro gli arcani
1431Ultimi di Natura: in questa guisa
A le cose daran lume le cose.