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libro primo 67

1167E in che postura siano i semi stessi,
E che moti fra sè diano e ricevano,
E che ponno tra lor mutati alquanto
1170Crear gl’istessi semi il foco e il legno?
Così pure tra lor le voci stesse
Mutano un po’ le lettere, allor quando
1173Notiam con suon distinto ed igne e legne.
Se credi infin, che ciò che ne le cose
Visibili tu scerni in verun modo
1176Possa avvenir, se non se immaginando
Semi dotati d’un’egual natura,
I semi de le cose allor distruggi:
1179Però che scossi da tremulo riso
Sganasciarsi ei dovríano e render molli
Di amare stille ambe le guance e il volto.
     1182Ciò che resta or più chiaro odi ed apprendi.
Nè ignoro quanto oscuro è il mio soggetto;
Ma percosse il mio cor con tirso acuto
1185Speme grande di laude, e insiem nel petto
Suave de le Muse amor m’incusse,
Onde ispirato con pensier gagliardo
1188Gl’impervj lochi di Pïera io corro,
E in terreno senz’orme i passi stampo:
Amo accostarmi e attingere ad intatte
1191Fonti, amo coglier fiori anco non visti,
Ed insigne al mio crin tesser corona,
Di cui le Muse non velaron mai