1140Glebe veder dovríasi ogni diverso
Genere d’erbe e sparse foglie e biade
Sparse minutamente entro la terra; 1143E infin ne’ legni, allor che siano infranti,
Cener trovare e fumo e piccioletti
Fuochi nascosti. Or, già che mostra il chiaro 1146Fatto, che mai di ciò nulla succede,
Concludere possiam, che ne le cose
Non son miste le cose; anzi comuni 1149Semi di molte cose in molti modi
Ne le cose esser denno occulti e misti.
«Ma spesso avvien, dirai, sugli alti monti, 1152Che, scrollate da fieri austri, le somme
Vicine vette d’alberi gagliardi
Cozzan tanto fra lor, che sprigionato 1155Con gran fulgore alfin l’incendio splende.»
Vero, ma non per questo insito è il foco
Dentro a le piante; ma vi son parecchi 1158Semi d’ardor, che per sì fatto attrito
Producon concorrendo incendio a’ boschi.
Chè, se la fatta fiamma entro a le selve 1161Celata fosse, non potríano i fuochi
Restar già mai per alcun tempo occulti,
Ma sarebbero invece alberi e boschi 1164Senza distinzïone arsi e distrutti.
Non vedi or tu, come pur dianzi ho detto,
Che molto importa spesso a quali uniti