1005La terra esser creata, e da la terra,
Retrocedendo, generarsi tutto,
Prima l’acqua, poi l’aria, indi il calore; 1008Nè cessar mai tra lor di tramutarsi,
E dal cielo a la terra, e da la terra
Trapassare a le stelle. Il che, ognun vede, 1011Far non possono i semi a patto alcuno.
Chè necessario è ben, che qualche cosa
D’immutabile resti, onde del tutto 1014Annullate non sian tutte le cose:
Però che tutto, che da’ suoi confini
Esca mutato, essenza cangia e muore. 1017Or, se le cose nominate innanzi
Si mutano tra lor, forza è che constino
D’altre che trasformar mai non si possano, 1020Perchè del tutto non si annientin tutte.
O non è meglio dir, che v’han de’ corpi
Costituïti di cotal natura 1023Che, se ponno talor creare il foco,
Potran, toltine pochi e pochi aggiunti,
L’aria crear, mutato ordine e moto, 1026E così in altri corpi altri mutarsi?
«Ma ben chiaro, dirai, c’indica il fatto,
Che tutto ciò che da la terra s’alza 1029Ne l’aerea region cresce e si nutre;
E se propizia la stagion non ride,
Se il Sol da canto suo non la ristora,