978Perchè dovremmo dir che gli elementi
Son de le cose e non stimar più tosto
Ch’elementi di lor siano le cose? 981Già che da tutto il tempo essi produconsi
Alternamente, e mutano colore,
E tutta fra di lor cangian sostanza. 984Chè se reputi mai, che possa il corpo
Del foco e de la terra e il fluid’aere
E il liquido de l’acqua unirsi in guisa 987Che nessuno di loro in tal connubio
Non degeneri mai, nè si snaturi,
Nulla potrà da loro esser creato, 990Non animal, non, come son le piante,
Corpi d’anima privi: ognun di loro
Ne l’unïon del varïante acervo 993La sua propria natura ostenderebbe
Così, che misti rimaner vedremmo
L’aria e la terra insiem, la brina e il foco. 996Ma a generar le cose uopo è che i semi
Abbian natura clandestina e cieca,
Perchè alcun non appaja, il qual repugni 999E ponga inciampi, onde a la sua natura
Sia manco proprio quanto mai si crea.
Questi eziandio ripetono dal cielo 1002E da le fiamme sue quel primo foco,
Che in onde d’aria convertir poi fanno,
Quindi nascer la pioggia, e da la pioggia