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58 la natura

924Ivi l’ampia Cariddi, ivi mugghiante,
Raccor l’ire di fiamme Etna minaccia
Per vomitar da le dirotte gole
927Nova forza di foco, e fiammeggianti
Folgori saettar contr’esso il cielo.
Or questa gran region, che in tante guise
930Mirabile a l’uman genere appare,
Inclita sì che d’esser vista è degna,
Opima d’ogni ben, d’eroi munita,
933Pur di quest’uom giàmmai nè più famosa,
Nè santa più, nè più stupenda e cara
Cosa produsse. Glorïosi intorno
936Del suo petto divin suonano i carmi,
Che le scoverte sue nobili e chiare
N’espongono così, che credi a pena
939Che da stirpe mortale ei fosse uscito.
     Pur questi e gli altri che notai di sopra
In molte parti a lui molto minori,
942Ben che in ottima guisa, anzi divina,
Molti veri esplorassero, ed a noi
Da l’adito del cor quasi responsi
945Dessero assai più santi e più veraci
Di quelli che la Pitia unqua profferse
Dal tripode di Febo e da l’alloro,
948Pure intorno a’ principj de le cose
Rovinâr gravemente, e grande al pari
De la grandezza lor fu la caduta.