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libro primo 53

789Sempre la sua metà, nulla porrebbe
Al dividere un fine. E qual sarebbe
Divario allor tra il minimo ed il sommo
792De le cose? Nessun; chè, se ben fosse
La somma de le cose in sè infinita,
Pure egualmente d’infinite parti
795Ogni più picciol che saría composto.
Ma ogni buona ragion protesta e nega
Ciò possa creder mai l’animo nostro;
798Forza è però di confessar convinti,
Che de’ corpi v’ha pur, che scevri sono
Di qualunque sia parte, e quindi constano
801Di minima sostanza; e se son tali,
Confessar dèi che son pieni ed eterni.
Se la Natura infin che crea le cose
804A disciogliersi tutte in parti minime
Non le forzasse, come suole, a nulla
Riprodur d’esse ella saría valente,
807Poi chè ciò che di assai parti si accresce
Aver non può de’ genitali corpi
La materia, i complessi, i pesi, i moti,
810Gli urti e i concorsi, onde si fan le cose.
     Perciò quei che stimâro essere il foco
De le cose il principio, e sol dal foco
813La somma de le cose esser composta,
Par che sian lungi assai dal ver trascorsi.
Di costor duce a la battaglia incede