546Nè mai lor posti aver potríano i corpi,
Nè mai per verso alcun moversi affatto:
Come ho mostrato un po’ più sopra innanzi. 549Nulla esiste, oltre ciò, che dir tu possa
D’ogni corpo e del vuoto esser disgiunto
E diverso così che sia trovato 552Quasi terza natura in fra le cose.
Poi che tutto ch’esiste, o sia d’esigua [M.]Mole o di grande, esser convien qualcosa, 555Giacch’esiste, e benchè lieve e sottile,
Se toccato esser può, de’ corpi al certo
Segue ed accresce il numero e la somma; 558Se intagibile egli è, nè a corpo alcuno
Impedir può che da veruna parte
A traverso di lui movasi e passi. 561Quel vano è a punto, a cui diam nome il vuoto.
Tutto, oltre a ciò, che per sè stesso esiste,
O far qualcosa o soffrir dee dagli altri, 564Od esser tal, ch’essere e oprar le cose
Possano in lui; ma oprare e soffrir nulla
Cosa può senza il corpo, e nulla a’ corpi 567Loco può dar se non se il vacuo e il vuoto;
Dunque, oltre il vuoto e i corpi, altro non puossi
Tra le cose lasciar, che per sè stesso 570Sia qual terza natura, o che mai cada
Per alcun tempo sotto a’ sensi, o possa
Come tal da la mente essere appreso.