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Moderatori de l’adunco aratro:
Nel fondo de’ tugurj a la rinfusa
1680I lor corpi giaceano, abbandonati
Dal morbo e insiem da la miseria a morte.
Non rade volte ivi mirar potevi
1683Sugli esanimi figli i corpi esangui
Dei genitori, e su le madri e i padri
A l’incontro esalar l’anima i figli.
1686Nè di miseria tal minima parte
Da le campagne a la città concorse
Portata insiem da’ contadini, in folla
1689Da ogni parte appestata ivi affluenti.
Ogni tetto, ogni loco erane ingombro;
[M.]Onde così pigiati in sì gran caldo
1692Mucchi più grandi ne facea la morte.
Molti oppressi da sete per le vie
Avvoltolando i corpi strascinavansi
1695Presso a’ silani de le fonti, dove
Da la soverchia voluttà de l’acque
Soffocati giaceano al suol distesi;
1698Molti pure qua e là per l’ampie piazze,
Per le pubbliche vie veduto avresti
Languide membra e corpi semivivi
1701Orridamente fetidi, coperti
Di stracci, con la pelle unita a l’ossa
E quasi omai sepolta entro a le tetre
1704Piaghe e in mezzo a la putida lordura,