E giù fino a le negre umane razze
Da la pelle rïarsa? Or, come questi 1491Quattro climi osserviamo esser diversi
In fra di lor pe’ quattro opposti venti
E per le quattro regïon del cielo, 1494Così il volto degli uomini e il colore
Vedesi largamente esser difformi
E specïali morbi aver le razze. 1497Nel centro de l’Egitto, al Nilo in riva
Nasce l’elefantiasi, e altrove mai;
L’Attica ha il mal di piè, d’occhi l’Acaja; 1500Così pure vi sono altre contrade
Ad altre parti ed altre membra infeste;
E ciò dal differente aere è l’effetto. 1503Quindi allor che per sorte si commuove
Un’aria a noi sconveniente, e l’alito
Pernicïoso a serpeggiar comincia, 1506Come nuvola o nebbia a poco a poco
Avanzasi strisciando, e ovunque passi
Tutto sconturba ed a mutarsi astringe; 1509Poi, giunto in fine al nostro ciel, l’infetta,
E a sè simile ’l rende, a noi straniero.
Tosto dunque tal lue nova e funesta, 1512O giù cade ne l’acque, o ne le biade
Penetra a dentro, o in altri pasti e cibi
D’uomini e d’animali, o ver sospesa 1515Resta ne l’aere con la sua possanza,