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392 la natura

E questo par che sia più tosto il caso
De la pietra magnetica e del ferro.
     1464Or esporrò qual causa abbiano i morbi,
E d’onde sorger mai possa repente
Un influsso morboso ed a l’umano
1467Genere ed a le torme de le fiere
Spirar la morte e fare eccidio intorno.
Esser vi dènno in pria, qual sopra ho detto,
1470Semi di molte cose a noi vitali,
E volarne a l’incontro altri parecchi,
Che son di morbo e di morir cagione:
1473Questi, quando per caso insiem s’accolgono
E perturbano il ciel, l’aria s’ammorba.
E tal forza di morbo e pestilenza
1476O tutta vien di fuor, simile a nuvole
Ed a nebbie che il cielo alto traversano,
O aggruppata talor sorge da terra,
1479Quando percossa dal solar flagello
Per piogge intempestive umida pute.
Non vedi pur, che qual da lungi arriva,
1482O da la patria o da remota stanza,
La novità del ciel sente e de l’acque,
Perchè son tali cose assai diverse?
1485Qual differenza in fatti esser non deve
Tra il clima di Britannia e quel d’Egitto,
Ove l’asse del ciel zoppo s’inclina,
1488Quanta fra quel di Ponto e quel di Gade