411Consumato vediamo; attenüata
Mostran la destra mano appo a le porte
Le bronzee statue pe’ continui tocchi 414De’ frequenti devoti e dei passanti.
Scemate dunque per continuo attrito
Queste cose vediam, ma i piccioletti 417Corpi, che ognor ne cadono co ’l tempo,
Veder ne tolse l’invida Natura.
Tutto ciò infin che la Natura e il tempo 420Aggiungono a le cose a poco a poco,
Forzandole a ingrandir debitamente,
Niuna d’occhi virtù scerner non puote; 423Nè quel che per etade o macie invecchia,
Nè ciò che i sassi sovra il mar pendenti
Ròsi da edace sal perdon co ’l tempo. 426La Natura però forma le cose
Di corpi che non ponno esser veduti.
Non dovunque però ne la Natura 429Si tien stivata la materia tutta,
Perciò che ne le cose è pure il vuoto;
E averlo conosciuto in molti casi 432Ti gioverà, nè sosterrà ch’errante
Dubiti, e sempre de le cose inchieda
Gli alti principj e del mio dir diffidi. 435Chè senza il vuoto, non potrían le cose
Muoversi in verso alcun, poichè de’ corpi
La proprietà di moversi ed opporsi